"Una buona parte dell'attuale aumento dell'inflazione proviene in realtà direttamente dall'aumento del prezzo del petrolio, qualcosa che probabilmente diminuirà nella prima parte del 2022 - ha spiegato Broadbent - E, come abbiamo visto, periodi di rapido aumento dei prezzi di altri beni non sono state solo temporanei: sono stati spesso seguite da tassi di inflazione inferiori alla media".
Quindi, anche se le previsioni della Banca centrale inglese indicano che l'inflazione continuerà a crescere nei prossimi mesi, Broadbent non è convinto "che l'attuale inflazione dei prezzi dei beni al dettaglio dovrebbe di per sé significare una maggiore inflazione a 18-24 mesi, l'orizzonte più rilevante per la politica monetaria". Il vice governatore della BOE ha quindi sottolineato che il Comitato di politica monetaria dovrà prestare la massima attenzione ai numeri del mercato del lavoro.
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