«In tre anni aumentati del 200% i terreni coltivati a canapa in Italia»

«In tre anni aumentati del 200% i terreni coltivati a canapa in Italia»
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Sabato 14 Gennaio 2017, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 10:52
Dai tessuti alla pasta, dalla birra ai cosmetici, dalla carta ai saponi, dai biscotti al pane ma anche detersivi, vernici o addirittura mattoni per la bioedilizia, un vero e proprio tourbillon di iniziative. E' la "canapamania" che ha provocato negli ultimi tre anni un aumento del 200% dei terreni coltivati a livello nazionale a canapa, che oggi raggiungono quasi i tremila ettari. E' quanto emerge da uno studio Coldiretti in occasione della storica entrata in vigore, dal 14 gennaio 2017, della legge numero 242 del 2 dicembre 2016 recante "Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa" resa necessaria per superare le diffidenze del passato, che l'ignoranza l'aveva per molto tempo accomunata a droghe, tipo "canapa indiana", Hashish e Marijuana, e sostenere l'attuale boom in atto in Italia.

La nostra canapa, conosciuta come "tessile" è infatti quasi totalmente priva del principio attivo Thc, proprio delle droghe, benché appartenente con la Marijuana e le altre sottospecie dagli effetti "stupefacenti" alla stessa famiglia botanica delle Cannabaceae. "La ricerca della naturalità nell'abbigliamento, nell'alimentazione e in generale l'affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito - sottolinea Coldiretti - la diffusione della canapa che è particolarmente versatile negli impieghi, a basso impatto ambientale, ma anche in grado di contribuire alla riduzione del consumo dei suoli, della desertificazione e alla perdita di biodiversità".

 
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