Proprio il capo della Rossa - l’ultimo giorno di lavoro in Ferrari sarà il 13 ottobre - ha dichiarato che l’accordo con gli arabi è una opportunità unica. «Etihad - ha spiegato Montezemolo - investirà molto in questa azienda e permetterà di unire grandi presenze europee, vedi Alitalia, con grandi presenze nel lungo raggio. E a proposito di Italia, - dice Montezemolo - dobbiamo rendere chiaro che qui c'è stata un'azienda internazionale che ha deciso di investire sapendo la potenzialità di Alitalia, ma anche del Paese. Nei prossimi anni avremo un aumento di potenziali turisti, dobbiamo portarli in Italia, non dobbiamo accettare che, come oggi, arrivino prima a Francoforte a Berlino a Parigi. Quindi voli diretti e anche per le aziende che esportano grandi opportunità».
Se Fiumicino resta al centro dello sviluppo della nuova alleanza, soprattutto con l’incremento dei voli a lungo raggio, un ruolo fondamentale spetterà anche a Malpensa e Linate. I due scali - ha ribadito l’ad uscente Gabriele Del Torchio - «sono e saranno complementari» sia sul fronte dei voli intercontinentali che su quello merci. E molto presto, proprio per dare ulteriori rassicurazioni Hogan incontrerà la di Sea Piero Modiano. Non è un mistero che gli arabi vogliono sferrare una duro attacco a Lufthansa, utilizzando al meglio i due aeroporti milanesi per recuperare quote di mercato in Nord Italia e in Europa.
Il vertice della compagnia (il neo ad Silvano Cassano, Hogan, Del Torchio e Colaninno) hanno incontrato oggi a Milano un nutrito gruppo di dipendenti - circa 300 - a cui è stato illustrato il piano di sviluppo della nuova società. «Questi passaggi di coinvolgimento e di illustrazione dei piani sono molto utili» ha detto Del Torchio.
«I migliori trend di crescita si sono verificati sulle direttrici intercontinentali e internazionali, a conferma - precisa - che su questi segmenti, nel medio termine, Alitalia potenzierà offerta e attività».