Castagna (Bpm): «C'è la necessità di un terzo polo bancario»

Castagna (Bpm): «C'è la necessità di un terzo polo bancario»
di Rosario Dimito
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:05
«Non c'è una ricetta per il terzo polo ma credo che il Paese abbia bisogno di poli importanti perchè ci sono solo due banche grandi». Giuseppe Castagna, consigliere delegato della Bpm, ammette la necessità che alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit, si formi un altro colosso. E questo colosso può nascere solo dalla fusione delle popolari, favorire e incalzate dal decreto del governo che le costringe a trasformarsi in spa. «Aspettiamo prima la conversione in legge» del decreto, aggiunge Castagna, interpellato a margine dell’esecutivo Abi, per mettere le mani in avanti rispetto a un processo di consolidamento che, a parole tutti negano sia partito, ma che in realtà, si sta nutrendo di contatti serrati. Lo stesso Castagna bolla come «illazioni» le rivelazioni del Messaggero di oggi che indicano nella Bper l’opzione principale di Piazza Meda. In effetti, pur non essendoci ancora una trattativa fra le parti, ci sono stati abboccamenti tra Castagna e Alessandro Vandelli, ad della banca di Modena che, dal suo canto, guarda ad altre ipotesi, come la Popolare di Sondrio. La parola d’ordine di tutti è «non c’è niente». La riassume Pierfrancesco Saviotti a chi gli chiede conto delle varie ipotesi, tra cui una combinazione con Ubi su Mps. Saviotti comunque rilancia il ruolo di polo aggregante del Banco. E non c'è «assolutamente niente» anche per il numero uno di Ubi Banca, Victor Massiah. Tutti si propongono come «poli aggreganti», ma intanto aspettano la conversione del decreto che impone la trasformazione in spa alle prime dieci banche popolari italiane. «Prima il consolidamento delle regole, poi quello delle banche», ha chiosato Massiah. Insomma stando a quello che lasciano intendere i banchieri che devono tenere la bocca cucita per opportunità - anche rispetto alle indagini in corso sul rialzo dei titoli delle popolari in concomitanza del varo del decreto - le trattative fioriranno tutte insieme. Eppure incontri e colloqui si stanno susseguendo. Subito dopo l’esecutivo Abi svoltosi a Milano, due banchieri di popolari coinvolte nella riforma, si sono dati appuntamento in un ristorante al centro di Milano.