LUNEDÌ INCONTRO DECISIVO
L'emendamento sull'Ape contiene poi altri ritocchi alla norma, che hanno l'obiettivo di evitare un filtro troppo severo alle domande. Vuole insomma evitare che si verifichi di nuovo quanto accaduto quest'anno quando l'Inps ha respinto circa il 70 per cento delle richieste presentate. In particolare i correttivi riguardano il concetto di disoccupazione, che è una delle condizioni previste per l'accesso all'Ape. Il confronto con le parti sociali resta comunque in salita. I sindacati chiedono ulteriori estensioni della platea dei salvati dai 67 anni. Ci sono però toni diversi. La Cisl pare determinata a perseguire l'intesa, che potrebbe prevedere oltre alle esenzioni il nuovo meccanismo di calcolo dell'adeguamento all'aspettativa di cita (più morbido in quanto basato sulle medie biennali), l'istituzione della commissione scientifica per studiare il tema in tempi meno ravvicinati e altri punti della cosiddetta fase due come l'equiparazione della previdenza integrativa tra lavoratori pubblici e privati. Cgil e Uil invece in queste ore sottolineano soprattutto le distanze che ancora permangono rispetto all'impostazione del governo.
Sul tema dell'adeguamento all'aspettativa di vita è intervenuto ancora Tito Boeri. Il presidente dell'Inps avverte che il mancato scatto dei mesi aggiuntivi comporterebbe maggiore spesa e quindi un aumento del carico fiscale e contributivo per le generazioni future. In questo modo insomma verrebbe messa a rischio anche l'occupazione.