Il prestito pensionistico per chi lascia il lavoro prima dell'età di vecchiaia dovrà essere restituito con rate fino a 20 anni (gli interessi dovrebbero essere a carico dello Stato). È quanto avrebbe spiegato il Governo nell'incontro di oggi con i sindacati secondo alcuni partecipanti alla riunione. Ci sarebbe un costo diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l'accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l'impiego. Il sottosegretario Nannicini afferma che non si tratta di penalizzazione ma solo di una «rata di ammortamento».
L'ipotesi del Governo - sempre secondo quanto riferiscono i sindacati - è l'anticipo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia. Non si tratta di una penalizzazione sull'importo di pensione ma di una rata di ammortamento del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato «per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela».
Il coinvolgimento degli istituti finanziari delle banche e delle assicurazioni - avrebbe spiegato Nannicini secondo quanto riferiscono partecipanti alla riunione - non viene fatto per una questione ideologica ma nasce esclusivamente dal rispetto dei vincoli di bilancio visto che è di 10 miliardi la stima dei costi previsti per la flessibilità in uscita.
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