OPZIONE CONTRIBUTIVO
Ma per le signore nate nell’anno immediatamente successivo, che lavorano nel settore privato, le tappe della riforma Fornero disegnano una sorta di percorso a ostacoli che le farà accedere alla pensione di vecchiaia solo nel 2020, alla soglia dei 67 anni (per la precisione 66 e 11 mesi). Infatti dal prossimo primo gennaio il requisito per la pensione di vecchiaia passa a 65 anni e 7 mesi. Una dipendente nata nei primi mesi del 1953 raggiungerebbe questo traguardo nel 2018. Peccato però che dal primo gennaio di quell’anno l’asticella sarà ancora rialzata, passando a 66 anni e 7 mesi. Appuntamento rinviato solo di un anno? No perché dal 2019 è previsto un ulteriore incremento di tutti i requisiti per il meccanismo della speranza di vita: dunque l’età richiesta salirà a 66 anni e 11 mesi. Le porte della pensione si apriranno quindi solo nel 2020. Tutto ciò rende ancora più appetibile, per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi, l’opzione donna che la recente legge di Stabilità ha prolungato di fatto, ribaltando la precedente interpretazione restrittiva.
IL MECCANISMO
Ad esempio una dipendente nata a giugno del 1953, che abbia raggiunto a quella data il requisito contributivo di 35 anni, avrebbe già conseguito “retroattivamente” quest’anno il diritto alla pensione, calcolata però con il meno favorevole sistema contributivo sull’intera carriera (e dunque con una riduzione che può arrivare al 20-25 per cento). Se opterà, dovrà aspettare ancora un anno per il meccanismo delle finestre e potrà effettivamente andare in pensione nel corso del 2016.
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