Donne e lavoro: 4 regioni italiane tra le 5 peggiori in Europa. Sono Campania, Sicilia, Puglia e Calabria

Donne, cala l'occupazione femminile: 4 regioni italiane tra le 5 peggiori in Europa
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Sabato 8 Maggio 2021, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 11:48

Ultima in classifica. L'Italia resta la Cenerentola d'Europa per l'occupazione femminile: quattro regioni del Sud risultano nel 2020 tra le cinque peggiori nell'Ue a 27 alle spalle solo della Mayotte, regione d'oltremare francese.

Nell'anno della pandemia il tasso di occupazione femminile è stato in media in Europa del 62,4% per le donne tra i 15 e 64 anni ma il tasso in tre regioni italiane si è attestato sotto il 30% con la Campania in calo al 28,7%, la Calabria al 29% e la Sicilia al 29,3%. La Puglia scende al 32,8% mentre la Mayotte si ferma al 23,9%. L'Italia è scesa nell'occupazione femminile di 1,1 punti dal 50,1% al 49% (-0,6 punti in Ue). 

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Una situazione simile per l'occupazione femminile della Campania si trova nella regione di Ankara, in Turchia con il 28,7% delle donne tra i 15 e i 64 anni occupate mentre in Germania la media complessiva è del 73,1% ma ci sono regioni che superano il 78%. Se quindi l'Italia è tra i paesi con il più basso tasso di occupazione femminile ma non è l'ultima (fa peggio la Grecia con il 47,5%) la situazione si complica guardando alle singole regioni proprio per i forti divari a livello territoriale nel nostro paese.

Se infatti la media italiana di occupazione femminile è inferiore di 13,4 punti alla media Ue alcune regioni sono sostanzialmente allineate (come l'Emilia che anche se in calo si attesta sul 62%) e altre lontane di oltre 33 punti. Il divario è meno forte se si guarda all'occupazione maschile con una percentuale complessiva di occupazione in Italia tra i 15 e i 64 anni del 67,2% nel 2020 a fronte del 72,8% medio Ue.

In molte regioni del Nord il tasso di occupazione degli uomini è superiore a quello medio in Europa come ad esempio la Lombardia (74,3%) e l'Emilia (75,5%) mentre in diverse regioni del Sud si supera di poco una persona al lavoro su due in questa fascia di età. In Campania e in Calabria il tasso di occupazione è al 53,3% mentre in Sicilia è al 52,9%, una regione in cui è aumentato nel 2020 (dal 52,6%) nonostante la pandemia insieme al Friuli Venezia Giulia.

In Germania l'occupazione degli uomini è del 79,1% in media ma raggiunge l'85,6% nello Schwaben.

Se si guarda al tasso di occupazione complessivo l'Italia con il 58,1% (in calo dal 59% del 2019) è il paese con il più basso tasso in Ue dopo la Grecia ma a causa dei forti divari a livello territoriale ha tre regioni tra le cinque peggiori in Europa superato solo dalla Mayotte e dalla Guyana, territori d'oltremare francesi. Se il divario complessivo rispetto alla media Ue (67,6%) è di 9,6 punti supera i 26 punti per la Campania che nel 2020 si ferma al 40,9%. La situazione è di poco migliore per la Sicilia (41%) e per la Calabria (41,1%). Se poi si guarda alla fascia di età subito dopo il termine della scuola superiore, ovvero i 20-64 anni, si conferma la distanza tra le regioni italiane del Sud e la media europea.

Il tasso di occupazione complessivo in Ue in questa fascia di età è del 72,3%, quasi dieci punti superiore al 62,6% medio in Italia, ma se le regioni del Nord si aggirano su percentuali superiori al 70%, ci sono regioni che sono largamente al di sotto del 50%, sempre soprattutto a causa della scarsa occupazione femminile, con la Campania e la Sicilia al 44,5% e la Calabria al 44,4%. Anche nella fascia di età 25-44, ovvero quella nella quale si è concluso sicuramente il percorso educativo e si hanno maggiori energie per lavorare il Sud è fortemente penalizzato con appena il 48,8% di occupati complessivi in Campania in questa fascia a fronte del 79,8% in Ue. Va ancora peggio per le donne con appena un terzo delle donne occupate in Campania (il 34,1%) a fronte del 74,1% medio in Ue. Anche in questa fascia di età ci sono quattro regioni italiane tra le cinque peggiori in Europa per tasso di occupazione delle donne.

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