“Virus. Dizionario essenziale del M5S”, primo libro della lingua del Movimento

“Virus. Dizionario essenziale del M5S”, primo libro della lingua del Movimento
di Carmine Castoro
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Lunedì 4 Novembre 2013, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 11:35
Da “acqua” a “zombie” passando per “diaria”, “televisione” e “streaming”. Ecco il primo dizionario della lingua a 5 Stelle.



Centouno parole che raccontano il fenomeno politico più dirompente degli ultimi vent'anni. Termini politici, soprannomi e insulti usati dagli attivisti del Movimento, inventati da Beppe Grillo o scagliati come pietre dai critici del “non partito”. Altro che smanettoni di computer, gli attivisti hanno un'identità specifica e stanno costruendo una cultura ricca di sfumature.



Alberto Di Majo, responsabile del Politico al quotidiano nazionale Il Tempo, mette in campo in questo ironico, lucido e sferzante vocabolarietto tutte le sue conoscenze nelle stanze del potere e la sua penna più forbita per cercare di dare un contorno ideale, concettuale, semantico a quella forma di “democrazia dal basso” che il comico ligure ha scatenato negli ultimi anni contro i privilegi della Casta e il ventre molle dei palazzi che contano.



Scegliendo una sorta di gradevolissimo metodo induttivo – direbbero i seguaci di Socrate -, l’autore raccoglie pezzi sparsi, espressioni d’uso, lemmi innovativi dei Pentastellati per dar loro il ruolo delicato di passe-partout di un’epoca che si annuncerebbe (il condizionale è d’obbligo) rivoluzionaria per la gente comune in crisi di rappresentanza. Dice Di Majo: “Grillo e Casaleggio hanno compreso prima degli altri che il quadro sociale e politico era inesorabilmente cambiato, che i cittadini volevano partecipare al confronto e decidere. Un cambio di prospettiva che ha fatto invecchiare d’un colpo i politici in campo, impegnati a dare ricette ma incapaci di risolvere i problemi e soprattutto di ricostruire un rapporto credibile tra le istituzioni e i cittadini, superando la crisi della democrazia con cui facciamo i conti da vent’anni”. La sfida è stata lanciata. Ma basteranno le “dirette” in “tempo reale” dalla Camera dei deputati, le videoconferenze a go-go, gli anatemi contro i partiti tradizionali per evitare quelle derive settarie e neo-autoritarie di cui i due nuovi guru e un drappello di fedelissimi sembra si stiano già macchiando? Ai lettori del galoppante Di Majo, l’ardua sentenza…



Alberto Di Majo, “Virus. Dizionario essenziale del M5S” (Editori Riuniti, pag.158, euro 13)
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