MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Renault e Fca sotto pressione in borsa, turbolenze esagerate sull'automotive

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Sabato 16 Gennaio 2016, 18:52
Non sono bastati nemmeno i dati europei di vendita del 2015 più che buoni a far rimbalzare i titoli di Renault e Fca l’altro ieri in forte perdita. Ieri l’azione della casa francese ha lasciato sul terreno un ulteriore 3,37%, chiudendo a 75,13 euro, mentre quella del gigante italo-americano ha visto scendere il proprio valore del 2,78% (chiusura a 6,65 euro) dopo aver superato la soglia del -4% ed essere stata sospesa per eccesso di ribasso. A preoccupare l’intero settore e in particolare Renault che ha subito le perquisizioni è il problema delle emissioni, mentre perde vigore l’attacco portato da due concessionari a Fiat Chrysler per alterare i dati di vendita.

Diverse autorità nazionali, oltre a quella francese, stanno infatti effettuando controlli a tappeto su modelli di tutti i brand e, anche se per ora non è stato scoperto alcun software truccato come quello Volkswagen, c’è la conferma che le emissioni reali sono superiori a quelle delle omologazioni e questo crea apprensioni e polemiche. Dalla Francia emerge che, secondo voci interne alla commissione indipendente impegnata nelle verifiche, i livelli di emissioni su strada di alcuni modelli Renault possano superare 4 o 5 volte i limiti consentiti. La casa francese si trova nella particolare situazione di avere come principale azionista lo Stato che ora ha promosso i test.

In ogni caso, come si era intuito da subito, il ministro dell’Ambiente e dei Trasporti di Parigi Segolene Royal ha ribadito in un’intervista a Parisien che «non c’è alcuna frode volontaria, ma ora Renault deve mettersi in regola». Il governo fa però quadrato intorno all’azienda sul ci operato ha diretta responsabilità di gestione. Sul tavolo dell’Eliseo c’era l’ipotesi di ridurre la quota di capitale nella società dal 19,7% al 15,1%, ma ieri il ministro dell’Economia Emanuel Macron ha annunciato che la Francia non ridurrà la suo impegno in Renault «almeno fino a quando la situazione non si sarà normalizzata».

Eppure Fca e Renault sono i costruttori fra quelli più grandi che meglio sono andati sia nell’intero 2015 sia nell’ultimo mese nei 28 paesi Ue più i 3 Efta, crescendo in entrambi i casi più della quota di mercato. L’anno nel vecchio continente si è chiuso con vendite in aumento del +9,2%, tornando sopra la barriera dei 14 milioni di auto nuove (14.202.024 rispetto a 13.006.885 del 2014). Quasi 1,2 milioni di vetture in più che consente di ridurre le perdite rispetto ai livelli pre-crisi poco al di sopra del 10% e le previsioni per l’anno appena iniziato sono di un’ulteriore rafforzamento dei volumi.

Negli ultimi mesi la crescita è stata superiore alla media annuale e a dicembre (28° mese con segno più consecutivo) ha toccato il +15,9%, tornando sopra il milione in un mese meno forte degli altri (1.156.489 immatricolazioni rispetto alle 998.118 di dicembre 2014). Il Renault Group nel mese è cresciuto del 27,8%, nell’anno del 9,4%, Fca rispettivamente del 16,4% e del 13,6%. Nell’anno solo due piccoli paesi (Lussemburgo ed Estonia) non hanno fatto meglio del 2014, mentre fra i “big five” l’Italia (+15,8%) è seconda alle spalle della Spagna (+20,9%) tornata sopra il milione.

La Germania (+5,6%) resta il principale mercato, ma la vera sorpresa continua ad essere il Regno Unito che, dopo 4 anni di crescita senza sosta, ha registrato il miglior risultato della sua storia arrivando a targare 2.633.503 (+6,3%), circa un milione più dell’Italia. Sull’argomento emissioni è intervenuto anche il Ministro dei Trasporti Delrio: «Anche noi stiamo continuando ad effettuare controlli su tutte le marche, ma i risultati sono ancora preliminari e non ne voglio parlare». Sotto i riflettori il settore automotive anche negli Stati Uniti, ma questa volta per notizie positive. È infatti stato raggiunto un accordo fra il ministero dei Trasporti e 18 grandi costruttori per migliorare la sicurezza. «Gli impegni presi aiuteranno ad individuare i difetti prima che portino a maxi-richiami», ha spiegato il segretario ai Trasporti Anthony Foxx.
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