Truffa rimborso del canone Rai, la telefonata del falso dipendente comunale: «Ci servono le coordinate bancarie»

Un’altra vittima: «voleva informazioni sul contatore dell’acqua, aveva un marcato accento napoletano»

Truffa del rimborso canone Rai, la telefonata del falso dipendente comunale. «Chiedono le coordinate bancarie»
di Stefano Castellani
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venerdì 21 marzo 2025, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 09:28

L’AQUILA – Chiamate telefoniche a casa per concedere un rimborso del canone Rai, che poi si rivela una truffa. L'ultimo modo per cercare di frodare ignari cittadini è stato reso noto ieri dal Comune che segnala la falsa telefonata di un dipendente comunale. «A seguito di segnalazioni giunte da cittadini - ha scritto in un comunicato il Comune - rende noto che sono in corso tentativi di truffe telefoniche perpetrati da ignoti che contattano gli utenti per nome e per conto dell'ente comunale. Nel corso della chiamata il falso dipendente informa l'utente di essere beneficiario di un rimborso legato al pagamento del canone Rai e di aver bisogno delle coordinate bancarie, per poter procedere con l'inesistente ristoro delle somme».

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LA TECNICA

E così da palazzo Margherita hanno fatto sapere che «il Comune segnalerà l'accaduto alle autorità competenti e quindi si invitano i cittadini a diffidare di simili telefonate o di altre chiamate sospetta dal momento che eventuali comunicazioni ai contribuenti, di qualsiasi genere, sono indirizzate ai destinatari attraverso comunicazioni formali, cartacee o elettroniche. Nessun dipendente del Comune è incaricato di contattare i contribuenti, per procedure legate al rimborso del canone Rai. Si raccomanda di non fornire per alcuna ragione dati sensibili e personali, come coordinate bancarie, carte di credito e anagrafici, e di segnalare eventuali chiamate sospette alle forze dell'ordine». Pare che la provincia sia stata presa di mira dai truffatori: qualche giorno fa, una falsa dipendente comunale di Tagliacozzo è riuscita a convincere la madre Badessa delle suore benedettine di clausura a versare 2.700 euro, tramite post-pay, su un altro contro postale. Tornando in città, sembra che ci sia stato un altro tentativo di truffa, sempre da un impiegato comunale. «Mi hanno telefonato per il contatore dell'acqua del Progetto case dove abitavo precedentemente - ha raccontato la vittima - sapevano il mio nome e il mio indirizzo. Dicendo che erano del Comune e aveva un accento napoletano. Visto il nostro rifiuto ha detto che richiamava, ma non ha più telefonato».

LA CAMPAGNA

Nel frattempo l'assessore comunale alle Politiche sociali, Manuela Tursini, ha ricordato che «nessun ente, quindi anche il Comune, chiede dati sensibili o restituzioni di somme per telefono.

Purtroppo a queste truffe ci cadono spesso le persone anziane». Tursini ha aggiunto che «dopo l'approvazione in Giunta prenderà il via una campagna contro le truffe agli anziani. L'assessorato alle Politiche sociali, attraverso il Centro servizi anziani, ex Onpi, ha aderito al progetto del ministero degli Interni, riservato agli attempati dai 65 anni, e ha ricevuto la risposta positiva anche dalla Prefettura». Dopo il dèpliant informativo già realizzato dal Comune tempo fa, questa volta l'assessorato alle Politiche sociali vuole realizzare una informazione più capillare e creare una rete con i centri sociali per gli anziani e si cercherà di raggiungere più persone. Vogliamo fare informazione, prevenzione e accoglienza. Formare una rete e incontreremo le persone sole. Ci stiamo muovendo anche con la collaborazione di tutte le forze dell'ordine».

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