Dirigente medico della Asl di Teramo a processo per rifiuto d'atti di ufficio durante il servizio di guardia medica di Notaresco tra l'autunno del 2020 e la primavera del 2021, periodo della seconda ondata Covid, quella che più ha colpito il Teramano tra restrizioni e paure. Secondo le indagini portate avanti dai Carabinieri, il 58enne medico di Silvi, incaricato di svolgere il servizio nel comune delle colline teramane anche nel bel mezzo della pandemia, in cinque occasioni documentate da denunce di cittadini si sarebbe rifiutato oppure avrebbe omesso indebitamente delle prestazioni sanitarie richieste dall'utenza della Guardia medica, alcune delle quali urgenti, non differibili e potenzialmente salva-vita.
Il medico, che per la gravità della sua presunta condotta al processo rischia da sei mesi a due anni di pena, difeso dall'avvocato Stefania D'Addario, nei giorni scorsi si è costituito di fronte al collegio giudicante presieduto dal dottor Giovanni Cirillo. Nel corso della prima udienza di smistamento l'imputato ha nominato il suo nuovo legale e l'udienza è stata aggiornata al 14 aprile del 2023, quando il processo riprenderà di fronte ad un nuovo collegio di giudici con l'apertura vera e propria del dibattimento. Sono cinque gli episodi di rifiuto o omissione di prestazioni sanitarie contestati dalla Procura di Teramo.
Il primo, all'inizio di ottobre 2020: un uomo del posto, con una mano gonfia per numerose punture d'api, prima telefona invano poi si presenta all'ambulatorio di Guardia Medica in via Dante Alighieri, dove il dottore gli dice di ripassare il giorno seguente, quando sarebbe ripreso il servizio, che invece era attivo a tutti gli effetti. Lo stesso giorno il medico avrebbe piazzato un cartello sulla porta dell'ambulatorio per annunciare di essere fuori sede, sebbene fosse all'interno, omettendo così la prestazione sanitaria nei confronti di una signora che aveva bisogno di una ricetta medica per acquistare eparina in farmacia per il marito da poco operato.
Nel terzo episodio, avvenuto a dicembre 2020, mentre risultava regolarmente in servizio, avrebbe rifiutato la visita ad un anziano cardiopatico, in stato d'agitazione e con un forte tremolio su tutto il corpo.