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"Lorenzo Parelli è morto pensando di essere a scuola, schiacciato da un trave di 150kg. Lorenzo è morto per il profitto di qualcuno". Con questa frase è stata aperta la manifestazione organizzata dalla Rete degli studenti medi nel pomeriggio di ieri, a piazza della Rocca. A manifestare accanto agli studenti, anche i sindacati, che hanno ribadito come in Italia sia ancora totalmente assente la "cultura della sicurezza sul lavoro". Tra loro, anche Rifondazione comunista, con la docente Roberta Leoni intervenuta per ricordare come la vera lotta degli studenti dovrebbe essere quella di mandare in pensione gli adulti.
A criticare fortemente la legge 107, legata all'introduzione dell'alternanza scuola-lavoro, anche Maria Grazia Chetta di CGIL: "Parliamo di un provvedimento che è stato approvato a colpi di fiducia e che lascia trasparire un modello pericoloso, che induce i ragazzi a credere che il lavoro non sia retribuito. Non dovrebbe essere compito della scuola introdurre gli studenti in questo mondo, privo di tutele e di garanzie. Dovrebbe invece aiutarli a sviluppare il proprio pensiero critico, rendendoli persone libere". Differentemente, i rappresentanti di CISL e UIL, Fortunato Mannino e Giancarlo Turchetti, pronosticano invece una riforma e non un'abolizione dell'alternanza. Per loro andrebbe potenziata la sicurezza sul lavoro e istituito un database sugli infortuni, "così che le aziende colpevoli comincino finalmente a pagare". Il problema, tuttavia, resta lungi dall'essere risolto davvero. Gli oltre 1000 morti sul lavoro del 2021 e i già 56, Lorenzo incluso, di questo mese di gennaio, ci ricordano che l'Italia deve ancora compiere numerosi passi.
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