Come sono finiti in una discarica di Sutri quasi un migliaio di libri della biblioteca privata di Luigi Quagliata (1899–1991), tra i più famosi architetti italiani...
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Al suo fianco Claudia Mercuri, giovane assessora alla Cultura dell’esecutivo guidato da Vittorio Sgarbi; e Tommaso Valeri, direttore della biblioteca comunale. Il terzetto una decisione già l’ha assunta: parte dei libri sarà ospitata, previa schedatura, sia nella biblioteca comunale che in quella della scuola media; libri di maggior pregio potrebbero invece prendere la via del mercato antiquario, con il relativo ricavato da devolvere in beneficenza. Il primo obiettivo, insomma, è difendere e conservare un lascito bibliografico che «racconta – spiega Chiappara - i vasti interessi di Quagliata, non legati solo alla sua professione: i libri, infatti, spaziano dall’architettura alla filosofia, dall’estetica alla letteratura, alla storia d’Italia».
La docente ha già diramato l’appello “salviamo i libri” sui social network e cominciano ad arrivare – confessa – le prime adesioni». Più complicate le incombenze dell’assessora Mercuri, decisa «ad andare fino in fondo e tentare di ricostruire la storia della biblioteca dell’architetto. «Stiamo verificando – afferma – se l’architetto abbia avuto legami professionali o sociali con residenti a Sutri». Una verifica necessaria per rispondere alle domande di cui sopra: perché è stata scelta la discarica di Sutri per gettare centinaia di volumi? Da chi? E per quale scopo? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero