Detenuti armati di scope e lame, agguati agli agenti e risse: sale la tensione a Mammagialla

Mammagialla
Detenuti armati di scope e lame, agguati agli agenti e risse. La temperatura e la tensione nel carcere di Mammagialla sembra essere arrivata alle stelle. L’ultimo episodio,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Detenuti armati di scope e lame, agguati agli agenti e risse. La temperatura e la tensione nel carcere di Mammagialla sembra essere arrivata alle stelle. L’ultimo episodio, di una lunga serie, è avvenuto giovedì pomeriggio quando alcuni detenuti, armati di manici di scopa e lame rudimentali, nella sezione A al terzo piano del penitenziario viterbese avrebbe dato aggredito altri ospiti del penitenziario.

Nella colluttazione, che ha portato all'urgente chiusura delle stanze per contenere i facinorosi, ci sarebbero stati dei feriti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche. L'Unione sindacati di polizia penitenziaria tramite il suo segretario regionale Daniele Nicastrini, in una lettera indirizzata, in primis, al provveditore regionale Maurizio Veneziano segnala: «La gravità in cui versa il carcere di Viterbo, già rappresentata in più occasioni attraverso anche comunicati stampa, che non trova alcuna soluzione da parte dell’amministrazione penitenziaria». A Mammagialla nei giorni scorsi non ci sarebbe stata solo la rissa.

«Sembrerebbe - continua l'Uspp - che addirittura nella notte, per non aver voluto rientrare nelle loro stanze all’orario di chiusura prevista per le 19, i detenuti abbiano voluto passare la notte nella saletta della socialità in comune». E ancora. «La settimana scorsa, stesso piano e sezione, un agente è stato aggredito alle spalle con schiaffi ripetuti sulla testa senza alcun motivo, se non per aver sollecitato la chiusura dei detenuti per effettuare la conta della sezione. Agente che, per mancanza di personale, aveva già provveduto alla chiusura dell’altra sezione dello stesso piano.  Altri casi simili nelle precedenti settimane. Addirittura, a quanto sembra, un neo agente assunto si è licenziato per la grave situazione a cui si è trovato».

L'Uspp nella lunga lettera di denuncia - spedita al provveditore regionale Veneziano, al magistrato di sorveglianza, al prefetto Antonio Cananà, al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, alla direzione generale dei detenuti del trattamento e al direttore della casa circondariale di Viterbo - denuncia anche le mancanze del carcere e soprattutto il sovraffollamento: «Il reparto D1 - conclude il segretario regionale dell’Uspp Daniele Nicastrini - dove stanno accadendo troppi fatti violenti oggi ospita circa 300 detenuti, rispetto ai 620 detenuti presenti di varie nazionalità estere, un reparto isolamento con circa 25 detenuti al massimo della capienza, per impossibilità di locazione nelle sezioni comuni al fine di preservare anche la loro incolumità fisica».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero