Bimba contesa e affidata al padre, mamma si barrica in camera da letto. Poi il trasferimento nella caserma dei carabinieri

Bimba contesa e affidata al padre, mamma si barrica in camera da letto. Poi il trasferimento nella caserma dei carabinieri
È uscita dalla casa dove si era barricata con la figlia piccola ed è salita nell'auto dei carabinieri diretta alla caserma di un paese limitrofo,...

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È uscita dalla casa dove si era barricata con la figlia piccola ed è salita nell'auto dei carabinieri diretta alla caserma di un paese limitrofo, Mogoro, la giovane madre della provincia di Oristano che non voleva consegnare la figlia al padre, come disposto dal Tribunale di Viterbo, dopo la separazione della coppia. 


Alle ore 19 è sempre nei locali della caserma dei carabinieri. Dopo la resistenza messa in atto stamattina, i
militari hanno prelevato la madre e la bimba da casa dei genitori e l'hanno portata lì. Tutte le persone che stamani hanno presidiato la sua casa a Baressa si sono spostate di fronte alla caserma di Mogoro. Tra gli abitanti del paese molti si erano riuniti sotto casa della donna in segno di solidarietà.

A meta giornata i carabinieri sono riusciti a convincere la giovane madre che si era chiusa in camera da letto con la bambina in braccio a uscire. In casa c'era anche uno psicologo che ha contribuito a mediare con la donna, che alla fine si è arresa al trasferimento. Da quanto si apprende, il padre della piccola - un avvocato di 45 anni di Viterbo - si trovava già nell'altra caserma dei carabinieri a Mogoro, sempre in provincia di Oristano, in attesa di poter riabbracciare la figlia e riportarla a Viterbo.

LA STORIA
Un bimba contesa tra due genitori. E una mamma che ha deciso di barricarsi in camera da letto pur di non consegnare la figlia di due anni e mezzo. E' la vicenda che vede per protagonisti una mamma sarda di un paese in provincia di Oristano, Baressa, che non ha voluto consegnare la figlia, di due anni, contesa con il padre da cui è separata e che vive a Viterbo, al quale il giudice ha assegnato la custodia.

«Chi può si rechi subito a casa mia, Vogliono prendere la bambina». È il grido d'aiuto comparso su un social network questa mattina. La donna si è chiusa in camera da letto con la bambina in braccio. Nella camera ci sono anche la sorella della mamma e la nonna materna. Fuori dalla porta otto persone, i carabinieri in divisa e in borghese più lo psicologo.  Ii militari le stanno stanno chiedendo da ore di allontanarsi e lasciare la bambina per poterla prendere e portare via. La mamma ha avuto anche un malore ed è stato chiamato il medico.

I carabinieri sono poi entrati nell'abitazione della mamma di Baressa per portare via la bambina». Esplode, con questa frase, la protesta degli abitanti di Baressa, paesino di 644 persone a Oristano. Una vicenda che viene seguita dall'ex deputato di Unidos, Mauro Pili, che aggiunge alcuni particolari di questa mattina. «I carabinieri sono entrati poco fa nell'abitazione della mamma per portare via la bambina - fa sapere - Tutto questo nonostante il responso dei medici psichiatrici infantili che hanno messo nero su bianco il danno irreversibile che avrebbe subito la bambina dal distacco dalla madre!».


Secondo il tribunale di Viterbo la donna di 38 anni, dopo che il primo tentativo degli assistenti sociali di prelevare la piccola è andato a vuoto, ha disposto che la bimba debba essere consegnata al padre. A fine maggio, nella casa della famiglia della mamma, erano arrivati i carabinieri e gran parte della comunità era scesa in piazza per esprimere la solidarietà alla donna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero