Andrea Lo Cicero sconvolto: cacciatore uccide asino del suo allevamento per i bambini disabili. L'azzurro del rugby: «Poteva colpire mio figlio» Video

Andrea Lo Cicero con una delle asine dell'allevamento
Andrea Lo Cicero sconvolto dal dolore: Alessia, asina dell'allevamento dell'ex azzurro di rugby, è stata ammazzata questo pomeriggio a colpi di fucile da...

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Andrea Lo Cicero sconvolto dal dolore: Alessia, asina dell'allevamento dell'ex azzurro di rugby, è stata ammazzata questo pomeriggio a colpi di fucile da un cacciatore. E' accaduto a Nepi (Viterbo) nella frazione di Umiltà, dove l'ex pilone della nazionale di rugby vive da diversi anni con la moglie e il figlio piccolo. 

Andrea Lo Cicero: «Quel cacciatore poteva colpire mio figlio»

Lo stesso Lo Cicero, 44 anni, catanese, ha postato sui social un video in cui si vede un asino riverso a terra, colpito da uno o più colpi di fucile, di quelli utilizzati per la caccia al cinghiale. Lo Cicero è tra gli atleti più rappresentativi della palla ovale italiana: ha all'attivo 103 presenze (caps) in azzurro, decine al Sei nazioni, ha partecipato a tre coppe del monod e anche a test match con i Barbarians. Ha vinto uno scudetto con la Roma e ha giocato anche per il Tolosa e il Racing Metro 92 di Parigi.

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Da anni vive in una fattoria in provincia di Viterbo - i Scecchi il nome -  e qui, tra i diversi animali, la sua famiglia alleva asine destinate anche all'onoterapia, pratica ritenuta molto efficace nell'affiancamento delle terapie motorie per i bambini disabili e con sindrome di Down. Partecipa anche a un programma di cucina sul canale Gambero Rosso e coltiva zafferano.

Domenica  pomeriggio l'incidente. Un cacciatore, che era in una squadra che stava partecipando a una battuta al cinghiale, ha fatto fuoco. L'uomo avrebbe detto di aver sentito un rumore mentre era seduto ai limiti del bosco, quindi ha fatto fuoco uccidento l'animale, l'asina Alessia. E' stato lo stesso Lo Cicero a chiamare i carabinieri forestali della compagnia di Civita Castellana, che hanno fermato l'uomo per identificarlo poi in caserma. 

Nel messaggio affidato ai social l'allevatore parla di "video molto forte, troppo forte. Ma abbiamo rischiato noi in prima persona, con mia moglie e mio figlio perché eravamo lì vicini alle asine”. Ha poi aggiunto che “i carabinieri forestali stanno procedendo con l’identificazione, oltre al sequestro della sua arma. Somo molto scioccato per questa cosa accaduta vicino alla nostra casa”.

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Il Messaggero