Ucraina, Papa Francesco: «Uomo di pace persegue il dialogo»

«L'uomo religioso, l'uomo di pace, si oppone alla corsa...

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«L'uomo religioso, l'uomo di pace, si oppone alla corsa al riarmo, agli affari della guerra, al mercato della morte». Lo sottolinea il Papa chiudendo, in Bahrein, il Forum per il dialogo tra Oriente e Occidente. «Non asseconda - dice Bergoglio- »alleanze contro qualcuno«, ma vie d'incontro con tutti: senza cedere a relativismi o sincretismi di sorta, persegue una sola strada, quella della fraternità, del dialogo, della pace. Questi sono i suoi »sì«.». Francesco, nel suo intervento, ricorda che «la Dichiarazione del Regno del Bahrein insegna che 'quando si predicano odio, violenza e discordia si dissacra il nome di Diò. Chi è religioso rigetta questo, senza alcuna giustificazione. Con forza dice »no« alla bestemmia della guerra e all'uso della violenza. E traduce con coerenza, nella pratica, tali »no«. Perché non basta dire che una religione è pacifica, occorre condannare e isolare i violenti che ne abusano il nome. E nemmeno è sufficiente prendere le distanze dall'intolleranza e dall'estremismo, bisogna agire in senso contrario». Bergoglio cita quindi il Documento della Fratellanza Umana: « 'Per questo è necessario interrompere il sostegno ai movimenti terroristici attraverso il rifornimento di denaro, di armi, di piani o giustificazioni e anche la copertura mediatica, e considerare tutto ciò come crimini internazionali che minacciano la sicurezza e la pace mondiale. Occorre condannare un tale terrorismo in tutte le sue forme e manifestazionì. Anche il terrorismo ideologico», aggiunge a braccio. Bergoglio ai leader religiosi osserva: «Se diversi potenti trattano tra di loro per interessi, denaro e strategie di potere, dimostriamo che un'altra via d'incontro è possibile. Possibile e necessaria, perché la forza, le armi e il denaro non coloreranno mai di pace il futuro. Incontriamoci dunque per il bene dell'uomo e in nome di Colui che ama l'uomo, il cui nome è pace. Promuoviamo iniziative concrete perché il cammino delle grandi religioni sia sempre più fattivo e costante, sia coscienza di pace per il mondo! E qui a tutti rivolgo un appello: - aggiunge a braccio - si ponga fine alla guerra in Ucraina, seri negoziati di pace. Se noi, che crediamo nel Dio della misericordia, non prestiamo ascolto ai miseri e non diamo voce a chi non ha voce, chi lo farà? Stiamo dalla loro parte, adoperiamoci per soccorrere l'uomo ferito e provato! Così facendo, attireremo sul mondo la benedizione dell'Altissimo. Egli illumini i nostri passi e congiunga i nostri cuori, le nostre menti e le nostre forze, perché all'adorazione di Dio corrisponda l'amore concreto e fraterno al prossimo: per essere insieme profeti di convivenza, artefici di unità, costruttori di pace».

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Il Messaggero