Papa Francesco, il mondo post Covid lo immagina governato da una globalizzazione corretta

Papa Francesco, il mondo post Covid lo immagina governato da una globalizzazione corretta
Città del Vaticano – Il modo post-Covid Papa Francesco lo immagina come una specie di piramide capovolta, dove la globalizzazione non soffoca e uccide le...

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Città del Vaticano – Il modo post-Covid Papa Francesco lo immagina come una specie di piramide capovolta, dove la globalizzazione non soffoca e uccide le realtà locali ma, al contrario, secondo il principio di solidarietà, le valorizza e le fa rivivere. All'udienza generale del mercoledì sono proseguite le catechesi dedicate alla pandemia. Un tema che va avanti dagli inizi di agosto e che sembra essere una anticipazione della sua prossima enciclica. Stamattina si è concentrato sul tema della sussidiarietà e delle iniziative che a vari livelli partono dal basso, dalle comunità, dalle cooperative. 


«Costruiamo un futuro dove la dimensione locale e quella globale si arricchiscano mutualmente, dove la bellezza e la ricchezza dei gruppi minori possa fiorire, e dove chi ha di più si impegni a servire e a dare di più a chi ha di meno» ha detto ai fedeli.

Francesco ha ricordato che dopo la grande depressione economica del 1929, Papa Pio XI spiegò quanto fosse importante per una vera ricostruzione il principio di sussidiarietà nella enciclica Quadragesimo anno. Le iniziative devono essere all’alto verso il basso e dal basso verso l’alto. 

«Da un lato, e soprattutto in tempi di cambiamento, quando i singoli individui, le famiglie, le piccole associazioni o le comunità locali non sono in grado di raggiungere gli obiettivi primari, allora è giusto che intervengano i livelli più alti del corpo sociale, come lo Stato, per fornire le risorse necessarie ad andare avanti. Ad esempio, a causa del lockdownper il coronavirus, molte persone, famiglie e attività economiche si sono trovate e ancora si trovano in grave difficoltà, perciò le istituzioni pubbliche cercano di aiutare con appropriati interventi.  Dall’altro lato, però, i vertici della società devono rispettare e promuovere i livelli intermedi o minori. Infatti, il contributo degli individui, delle famiglie, delle associazioni, delle imprese, di tutti i corpi intermedi e anche delle Chiese è decisivo. Questi, con le proprie risorse culturali, religiose, economiche o di partecipazione civica, rivitalizzano e rafforzano il corpo sociale ».


Francesco lamenta la mancanza di rispetto del principio di sussidiarietà «che si è diffusa come un virus. Pensiamo alle grandi misure di aiuti finanziari attuate dagli Stati. Si ascoltano di più le grandi compagnie finanziarie anziché la gente o coloro che muovono l’economia reale. Si ascoltano di più le compagnie multinazionali che i movimenti sociali».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero