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Papa Francesco torna a parlare di riconciliazione e nel giorno di Pasquetta, nel Regina Coeli, in piazza San Pietro davanti a migliaia di persone, condanna la diffusione di false notizie che dai tempi evangelici occultano la verità e la corrompono impediscono o inquinano sempre il dialogo. L'intervento papale basato sulla pagina del Vangelo odierno è servito per delineare quello che accade anche in questo periodo di guerra, dove la propaganda regna sovrana.
«Il Vangelo narra "un contro-annuncio", quello dei soldati che avevano fatto la guardia al sepolcro di Gesù. Essi – ha detto il Papa - vengono pagati "con una buona somma di denaro" una bella mancia, e ricevono queste istruzioni: "Dite cosi. Raccontate che i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo"». Papa Francesco facendo riferimento alle fake news che circolano da sempre in situazioni critiche per modificare la percezione della realtà, ha raccontato cosa è accaduto quando duemila anni fa è stato trovato il sepolcro vuoto e la pietra spostata.
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Il denaro chiude le porte alla salvezza
«Tutti credono ai soldati perché di mezzo ci son dei soldi. È il potere del denaro, quell'altro Signore che Cristo dice di non servire mai. Ecco la falsità, la logica dell'occultamento, che si oppone all'annuncio della verità. È un richiamo anche per noi: le falsità - nelle parole e nella vita - inquinano l'annuncio, corrompono dentro, riportano al sepolcro. Il Risorto, invece, ci vuole far uscire dai sepolcri delle falsità e delle doppiezze. Il dio denaro chiude le porte alla salvezza, sporca tutto, è dappertutto», ha proseguito.
«Cari fratelli e sorelle, giustamente noi ci scandalizziamo quando, attraverso l'informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro. E mettiamo queste nostre opacità davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi».
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