"Tre omofobi a Terni", su Facebook post choc con il senatore della Lega Pillon e il sindaco di Terni

Leonardo Latini
TERNI - La foto compare poco dopo le 20 sul profilo facebook del consigliere comunale, Devid Maggiora.  Accanto a lui in...

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TERNI - La foto compare poco dopo le 20 sul profilo facebook del consigliere comunale, Devid Maggiora. 

Accanto a lui in primo piano il sindaco di Terni, Leonardo Latini e Simone Pillon, senatore della lega, uno degli animatori del Family Day, tra quelli che ha consigliato il comizio con il rosario a Salvini. Sullo sfondo un locale del centro, a commento dell'immagine la scritta "tre omofobi a Terni" che scatena una serie di commenti. Non tutti positivi.



Pochi minuti dopo il post del consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti: "Caro Leonardo Latini sindaco di Terni, caro Devid Maggiora, sapete che non sono un bacchettone, ma scherzare sull'omofobia, che ogni anno miete tante, troppe vittime, soprattutto fra i giovani, non è per niente divertente. Immagino che voi siate convinti di non essere omofobi. Allora perché il Comune di Terni non ha firmato il protocollo regionale contro la omotransfobia?"  E Francesco Camuffo, Arci Terni si chiede: Che sia una celebrazione goliardica dell'Avvento tanto desiderato? Con l'amore e con il dolore non si scherza. Speriamo in una immediata rettifica meno goliardica e più istituzionale. Siamo sicuri che il sindaco saprà smarcarsi dai giochini social da ragazzotti di provincia...
Tanti i commenti, alcuni di sostegno all'immagine che inneggia all'omofobia. Qualcuno fa i complimenti a tutti sottolineando che "il vento finalmente è cambiato". Qualche altro si augura sia uno scherzo. "Ma certo che scherzo", si affretta a precisare Devid Maggiora.  Dopo alcune ore il post, al quale c'erano già stati diversi commenti pro e contro, è stato rimosso dal social network «per non avere rispettato» gli standard della community, come reso noto dallo stesso esponente leghista. «Spiace non abbiano capito l'auto-ironia» il commento di Maggiora su Fb. «La
mia era una battuta, un modo per sdrammatizzare»  «Solo chi non conosce Pillon - ha aggiunto - e la sua
autoironia in merito alle accuse e gli insulti che riceve continuamente per le sue posizioni in difesa della famiglia
naturale può pensare che fossi serio». «Ho massimo rispetto - ha spiegato ancora - per gli omosessuali, l'omofobia è una questione seria ma quando la si fa diventare ossessiva perché non la pensi come loro allora sei omofobo. Uno come Pillon dovrebbe essere arrabbiato perché si sente ricoperto di insulti e di accuse infondate sull'omofobia semplicemente perché la pensa in modo diverso. Ma combattere una battaglia contro l'utero in affitto o dire che un bambino deve avere una mamma e un papà non vuol dire essere omofobi, solo avere una visione
tradizionalista della famiglia». «Ci sono parole che stanno diventando tabù» ha concluso Maggiora. 
«Facebook mi ha appena cancellato il post» ha scritto a commento il consigliere della Lega. «Evidentemente -

ha aggiunto - segnalato da qualcuno che proprio non capisce  l'ironia. Finché ci offendono loro va bene ma se facciamo autoironia allora ci fanno censurare. Un bacione a tutti e forza #Lega. Ora e sempre #avantitutta».

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Il Messaggero