Terni. Neurochirurgia, maxi convegno per fare il punto sulle patologie degenerative della colonna

Terni. Neurochirurgia, maxi convegno per fare il punto sulle patologie degenerative della colonna
Un appuntamento particolarmente importante quello organizzato dalla...

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Un appuntamento particolarmente importante quello organizzato dalla struttura complessa di neurochirurgia dell’ospedale di Terni per fare il punto sulle patologie degenerative ed oncologiche della colonna vertebrale. Se ne parlerà presso la sala convegni del museo diocesano di Terni questo pomeriggio, 1 dicembre (14- 19) e domani (8-14) con una trentina di specialisti tra i massimi esperti provenienti da ogni regione d’Italia. La neurochirurgia a Terni non è soltanto legata ai tumori della testa ma anche alla colonna che nel corso degli anni, può andare incontro a diverse gravi patologie che, fortunatamente, in molti casi si risolvono con l’intervento chirurgico. «Le patologie della colonna vertebrale sono infatti molteplici – spiega Carlo Conti primario di neurochirurgia e del dipartimento di neuroscienze - possono essere suddivise in 4 macrogruppi principali: degenerative, malformative, traumatiche, oncologiche. I pazienti affetti da una patologia della colonna vertebrale rappresentano la principale causa di accesso in un ambulatorio di neurochirurgia ed oltre il 60 per cento delle cause di ricovero ed intervento chirurgico in un reparto di neurochirurgia». A Terni si valuta che almeno 60 persone su cento soffrono di mal di schiena. Il congresso intende focalizzarsi proprio sull’importanza di un approccio multidisciplinare per il trattamento di queste patologie specifiche del rachide, dando spazio alle nuove tecnologie nel trattamento conservativo, chirurgico e del recupero funzionale dei pazienti affetti da patologia vertebrale e alla necessaria collaborazione ed integrazione tra neurochirurgo, medico di medicina generale ma anche oncologo, radioterapista, anatomopatologo, neuroradiologo, terapista del dolore e fisiatra. Non è un caso che il reparto di neurochirurgia si pone come uno dei migliori in campo nazionale, ne è la dimostrazione dell’arrivo di pazienti extraregionali e il fatturato dell’azienda che trova, appunto, la neurochirurgia al primo posto. A Terni è stato anche trattato un intervento di rimozione di tumore cerebrale in paziente sveglio con l'ausilio di tecniche ipnotiche, che hanno consentito di ridurre significativamente i farmaci sedativi e antalgici e di aumentare la prontezza ai test linguistici intraoperatori. L’intervento su di un giovane paziente che gli era stato diagnostico un tumore localizzato in corrispondenza dell’area cerebrale che controlla la produzione del linguaggio e per la quale era stato programmato un intervento di chirurgia da sveglio, necessario per consentire al chirurgo di verificare in tempo reale se si stesse producendo un danno neurologico o meno durante le manovre di asportazione della lesione. Ma tutto è andato bene.
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Il Messaggero