Il Santa Maria è covid free. Salvo il paziente di Bergamo dopo un mese di terapia intensiva

TERNI Un abbraccio da parte di medici ed infermieri che lo hanno seguito nella sua lunga lotta contro il Covid, poi Giuseppe, 71 anni è tornato in Lombardia a bordo di un...

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TERNI Un abbraccio da parte di medici ed infermieri che lo hanno seguito nella sua lunga lotta contro il Covid, poi Giuseppe, 71 anni è tornato in Lombardia a bordo di un elicottero, lo stesso con il quale era arrivato il primo aprile scorso in condizioni molto critiche. E’ rimasto ricoverato fino al 4 maggio in Rianimazione per poi essere trasferito a malattie infettive fino a ieri mattina quando è potuto fare ritorno a Bergamo, dove abitava, da negativo e guarito. Ha ancora problemi respiratori e qualche complicazione, ma il peggio è passato.

Con la riduzione del contagi Covid e l’avvio della fase 2, la direzione aziendale dell’ospedale Santa Maria di Terni ha dato il via ad una profonda riorganizzazione dell’ospedale, che prevede la creazione di un vero e proprio polo di malattie infettive esterno al corpo ospedaliero centrale «che da ora in poi – precisa il commissario straordinario Andrea Casciari - dovrà restare pulito dal Covid, o da altri eventi epidemici, che possano penalizzare troppo la regolare attività chirurgica e assistenziale delle altre patologie». All’ospedale sono presenti solo sei pazienti positivi di cui due ricoverati in rianimazione e quattro nella clinica di malattie infettive in attesa di guariee definitivamente. L’area medica del quinto piano che era stata dedicata al Covid è stata liberata e tutti i pazienti, sospetti e positivi, sono stati trasferiti nel reparto di Malattie infettive che si trova in una palazzina esterna. Anche la Rianimazione ha potuto ridurre i posti letto di terapia intensiva dedicata al Covid e sta progressivamente ripristinando quelli per la gestione dei pazienti con altre patologie che, soprattutto con la fine del lockdown e la riapertura delle attività commerciali e produttive e degli spostamenti su strada, hanno già ricominciato a crescere. Una volta completati i trasferimenti, in ospedale sarà possibile riprendere le normali attività assistenziali aumentando progressivamente le sedute operatorie e le attività ambulatoriali. In questa fase restano in vigore anche tutte le misure di sicurezza disposte per contrastare la diffusione del virus all’interno dell’ospedale: non soltanto utilizzo delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale, ma anche limitazioni e regolamentazione degli accessi da parte dei visitatori con pre-triage, termoscanner e accessi contingentati per le visite ambulatoriali, per evitare assembramenti e garantire la distanza minima di sicurezza.

Avviato una processo di riorganizzazione degli spazi e dei percorsi che comporta una ridefinizione logistica e organizzativa di alcune strutture ed è stato chiesto alla Usl Umbria 2 la disponibilità a liberare i locali attualmente occupati dal servizio (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) che insistono in una palazzina esterna adiacente a quella di malattie infettive: «Per liberare spazi da dedicare al centro di malattie infettive, porteremo nell’ala sud del corpo centrale, al posto dell’attuale area medica - spiega Casciari - l’oncoematologia, che avrà un accesso diretto anche dall’esterno. E inoltre rimoduleremo i posti letto della medicina d’urgenza che saranno concentrati in un’unica area di degenza con l’obiettivo di rafforzarne il mandato rispetto a una gestione rapida dei pazienti con dimissione entro le 72 ore».
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Il Messaggero