Il Santa Maria è covid free. Salvo il paziente di Bergamo dopo un mese di terapia intensiva

Il paziente bergamasco torna a cashttps://cms2.ilmessaggero.it/photos/MED/12/22/5241222_1209_malato.jpg?0.46417765540147515a. Foto di Angelo Papa
di Corso Viola di Campalto
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Giovedì 21 Maggio 2020, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 15:28

TERNI Un abbraccio da parte di medici ed infermieri che lo hanno seguito nella sua lunga lotta contro il Covid, poi Giuseppe, 71 anni è tornato in Lombardia a bordo di un elicottero, lo stesso con il quale era arrivato il primo aprile scorso in condizioni molto critiche. E’ rimasto ricoverato fino al 4 maggio in Rianimazione per poi essere trasferito a malattie infettive fino a ieri mattina quando è potuto fare ritorno a Bergamo, dove abitava, da negativo e guarito. Ha ancora problemi respiratori e qualche complicazione, ma il peggio è passato.
Con la riduzione del contagi Covid e l’avvio della fase 2, la direzione aziendale dell’ospedale Santa Maria di Terni ha dato il via ad una profonda riorganizzazione dell’ospedale, che prevede la creazione di un vero e proprio polo di malattie infettive esterno al corpo ospedaliero centrale «che da ora in poi – precisa il commissario straordinario Andrea Casciari - dovrà restare pulito dal Covid, o da altri eventi epidemici, che possano penalizzare troppo la regolare attività chirurgica e assistenziale delle altre patologie». All’ospedale sono presenti solo sei pazienti positivi di cui due ricoverati in rianimazione e quattro nella clinica di malattie infettive in attesa di guariee definitivamente. L’area medica del quinto piano che era stata dedicata al Covid è stata liberata e tutti i pazienti, sospetti e positivi, sono stati trasferiti nel reparto di Malattie infettive che si trova in una palazzina esterna. Anche la Rianimazione ha potuto ridurre i posti letto di terapia intensiva dedicata al Covid e sta progressivamente ripristinando quelli per la gestione dei pazienti con altre patologie che, soprattutto con la fine del lockdown e la riapertura delle attività commerciali e produttive e degli spostamenti su strada, hanno già ricominciato a crescere. Una volta completati i trasferimenti, in ospedale sarà possibile riprendere le normali attività assistenziali aumentando progressivamente le sedute operatorie e le attività ambulatoriali. In questa fase restano in vigore anche tutte le misure di sicurezza disposte per contrastare la diffusione del virus all’interno dell’ospedale: non soltanto utilizzo delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale, ma anche limitazioni e regolamentazione degli accessi da parte dei visitatori con pre-triage, termoscanner e accessi contingentati per le visite ambulatoriali, per evitare assembramenti e garantire la distanza minima di sicurezza.
Avviato una processo di riorganizzazione degli spazi e dei percorsi che comporta una ridefinizione logistica e organizzativa di alcune strutture ed è stato chiesto alla Usl Umbria 2 la disponibilità a liberare i locali attualmente occupati dal servizio (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) che insistono in una palazzina esterna adiacente a quella di malattie infettive: «Per liberare spazi da dedicare al centro di malattie infettive, porteremo nell’ala sud del corpo centrale, al posto dell’attuale area medica - spiega Casciari - l’oncoematologia, che avrà un accesso diretto anche dall’esterno. E inoltre rimoduleremo i posti letto della medicina d’urgenza che saranno concentrati in un’unica area di degenza con l’obiettivo di rafforzarne il mandato rispetto a una gestione rapida dei pazienti con dimissione entro le 72 ore».
 

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