Perugia, sull'Inps che cerca una nuova sede parlano le associazioni di Fontivegge. «Le attività commerciali sarebbero le prime a risentirne»

La sede Inps di Perugia
PERUGIA - C’è dibattito attorno all’indagine di mercato avviata dalla direzione centrale patrimonio e investimenti dell’Inps, l’Istituto nazionale...

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PERUGIA - C’è dibattito attorno all’indagine di mercato avviata dalla direzione centrale patrimonio e investimenti dell’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, che cerca una nuova sede in città. Una ricerca che potrebbe anche portare all’uscita di scena dal quartiere di Fontivegge, dove oggi ha sede, all’imbocco di via Canali. Si tratta solo di una possibilità che, nel caso, avrebbe delle ricadute nel territorio. Il Messaggero ha chiesto un parere all’associazionismo di zona, confrontandosi con i comitati Progetto Fontivegge e Uniti per Fontivegge.

Sulla notizia, mette sul tavolo tre chiavi di lettura Giulietto Albioni di Progetto Fontivegge. Per lui una eventuale uscita di scena dell’ente dal quartiere, porterebbe a «problematiche a livello di operatori commerciali». Tradotto significa un flusso minore di utenti per bar e ristoranti che oggi si reggono anche sulla presenza degli utenti e dei dipendenti dell’ente. Dall’altro lato, un eventuale spostamento in una zona diversa della città dell’Inps, favorirebbe i residenti in fatto di spazio. La zona risulta ingolfata ed i parcheggi non sono sufficienti per tutti. Qualora prendesse piede l’ipotesi dello spostamento, per Albioni c’è poi da tenere conto di un terzo aspetto: «Diventerà un contenitore vuoto? Verrà qualcos’altro in futuro?» A Fontivegge c’è timore per gli esempi passati, quelli di «tanti edifici che si sono spopolati». «E poi, chi verrà?, aggiunge. 

Come riportato ieri su queste colonne, l’Inps nella struttura di via Canali è in affitto. I termini della ricerca, cioè la possibilità di presentare offerte, sono fissati alle 12 del 5 marzo. Solo allora l’Istituto valuterà le proposte, dando eventualmente corso all’operazione. Operazione che potrebbe anche portare ad un cambio di sede, ma sempre nel quartiere, oppure a rimanere nell’attuale struttura nel caso nulla si concretizzasse. Di certo l’uscita di scena non piacerebbe all’associazionismo di zona. Lo sottolinea chiaramente Lanfranco Ghiani di Uniti per Fontivegge. «Noi siamo contrari, c’è già disagio così, se dovesse andare via se ne creerebbe di più. Peggio mi sento per i commercianti». Anche per Ghiani dunque le ricadute su bar e ristoranti sarebbero molto negative. Uniti per Fontivegge si riunirà in settimana e parlerà anche di questa novità. In base all’evoluzione della situazione, saranno valutate iniziative per favorire la permanenza della sede nel territorio. Con l’indagine di mercato, l’Inps cerca un immobile da 5.475 metri quadrati che possa ospitare complessivamente 230 postazioni di lavoro per un totale stimato di 315 persone, compresa l’utenza giornaliera.

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Il Messaggero