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PERUGIA - Un sole rosso che sale alto e si «coniuga con il cosmo». Anche questo era Paolo Vinti e la sua Perugia lo ricorda così, a 13 anni dalla scomparsa, quando ancora altissima è la memoria in città (e non solo) di un personaggio indimenticabile. Che da ieri, oltre all'iconico murales, ha anche una targa appesa a suo nome in via Cartolari, dedicata al «rivoluzionario e poeta».
Una targa voluta dai tanti cittadini che gli hanno voluto bene e lo hanno stimato e che è stata posta dall'amministrazione comunale in omaggio a un uomo «di grande spessore. Un uomo dotato di un’intelligenza straordinaria e di un talento non comune, che in una città storicamente colta e riluttante come Perugia ha saputo interpretare come nessun altro la dimensione politica e insieme poetica della vita di comunità nei decenni a cavallo del passaggio di secolo». Giornalista, attivista, poeta, un radicale ecumenico, un conoscitore del mondo, un visionario. Un «santo folle», secondo Wu Ming 1. Tutto questo e non solo è stato Paolo, come ricordato nella cerimonia a cui hanno partecipato l’assessore Edi Cicchi, i consiglieri comunali Bistocchi, Croce, Maddoli, Zuccherini, il consigliere regionale Bori, insieme ai fratelli Stefano e Barbara e a numerosi cittadini. Che vogliono mantenerne viva la memoria. Con emozione altissima.
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