Orvieto si ferma per ricordare Matteo e Barbara morti per il terremoto di Amatrice

Orvieto si ferma per ricordare Matteo e Barbara morti per il terremoto di Amatrice
ORVIETO A tre anni dal terremoto di Amatrice, la cittadina laziale si ferma per un giorno, per volere del sindaco Antonio Fontanella, sabato prossimo per lutto cittadino. Un...

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ORVIETO A tre anni dal terremoto di Amatrice, la cittadina laziale si ferma per un giorno, per volere del sindaco Antonio Fontanella, sabato prossimo per lutto cittadino. Un giorno intero di commemorazione cittadina disposto con ordinanza sindacale per rendere omaggio e memoria alle 298 vittime del terremoto di magnitudo 6.0 che alle 3:36 del 24 agosto 2016 portò morte e distruzione nel Centro Italia. Uffici pubblici e privati, locali commerciali chiusi, bandiere listate a lutto: con Amatrice anche la città di Accumoli, una delle più colpite dal sisma, si prepara a celebrare la notte della memoria, nel terzo anniversario del sisma. Amatrice ricorderà quella notte e le sue vittime in forma privata, come avvenuto nei precedenti anniversari e come richiesto dalle tante famiglie coinvolte, con una veglia che culminerà alle 3:36 con i rintocchi di campana, uno per ogni vittima. La Santa Messa, aperta a tutti, sarà celebrata sabato 24 agosto, alle 11 al Palazzetto dello Sport (e in diretta su Rai Uno), dal Vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili. A Amatrice non ci saranno le famiglie orvietane Marinelli e Gianlorenzi. I familiari di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi non saranno presenti alla veglia.

La città di Orvieto non dimentica però lo strazio e il dolore che quella notte, quel sisma portò sulla rupe lasciando tutti ad attendere una notizia che purtroppo non è mai arrivata. Profondo il dolore e la partecipazione della città in quei giorni in cui l'attesa fu vana e la certezza portò poi la conferma della morte di Barbara e Matteo nel crollo dell'Hotel Roma di Amatrice dove la coppia, il giorno seguente, avrebbe dovuto partecipare a una fiera commerciale. E grande e commossa fu la partecipazione della città il giorno delle esequie, celebrate in Duomo.
Ma la morte di Barbara, insegnante, e Matteo, commerciante, da tre anni ormai è per Orvieto più che un ricordo, è un segno di impegno e solidarietà concreta nel loro nome grazie all'attività portata avanti dall'Associazione 3.36 per Barbara&Matteo ad essi appunto dedicata che nel tempo, attraverso eventi e manifestazioni sempre in loro nome, ha potuto donare alla città, tra le altre iniziative, un piccolo ma significativo parco giochi nell'area verde di piazzale Frustalupi (via Roma), una cucina da campo per la Protezione Civile, un elettrocardiografo al reparto di Cardiologia del Santa Maria della Stella e un'aula multimediale alla scuola per l'Infanzia Regina Margherita.

«Oggi come allora è commosso il ricordo e il messaggio del sindaco della città di Orvieto Roberta Tardani - l'intera città si stringe in un grande abbraccio a quanti li hanno amati e stimati».
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Il Messaggero