«Niente caldaie vecchie, ma l'inceneritore brucia»: De Luca (M5S) e Bettarelli (Pd) ritireranno le dimissioni se si cambia il Piano della qualità dell'aria

immagine dalla pagina Facebook di Thomas De Luca
PERUGIA        Avevano rassegnato le dimissioni il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea legislativa, Thomas De Luca, e il...

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PERUGIA        Avevano rassegnato le dimissioni il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea legislativa, Thomas De Luca, e il consigliere regionale del Pd Michele Bettarelli, ma il ritiro delle modifiche approvate dalla Giunta regionale al Piano della Qualità dell’aria potrebbe far cambiare loro idea. La dichiarazione al centro della polemica è quella che afferma che il 75% dell’inquinamento di Terni è causato da caldaie e caminetti; dichiarazione che, per De Luca e Bettarelli, non è veritiera. Inoltre, nel Piano, nessun cenno era fatto al superamento del valore obiettivo previsto per il nichel nell’area di Prisciano. E, a proposito di camini e caminetti, De Luca e Bettarelli parlavano di «fumo negli occhi per i cittadini ternani». Secondo le loro dichiarazioni, infatti, «la Commissione si è riunita solo due volte dopo l'insediamento, con l'ultima convocazione che risale al 20 luglio, e non ha mai condiviso nella realtà alcuna progettualità ma solo preso atto delle delibere della Giunta». E continuano a spiegare: «Attualmente è tutto bloccato ma siamo disponibili a revocare le dimissioni, a patto che venga ritirata la delibera e venga convocato un tavolo di confronto. Riteniamo essenziale uscire definitivamente e senza ambiguità dalla narrazione negazionista basata sulle stime dell'indagine del 2015, fatta tramite elenco telefonico che mette in secondo piano i risultati dello studio scientifico di Arpa sulla caratterizzazione del particolato. Numeri a caso che diventano la colonna portante di politiche basate sulle ingenti restrizioni nei confronti dei cittadini ed interventi ridicoli sulle grandi emissioni industriali. Mentre ai cittadini con le caldaie più vecchie è proibito scaldarsi dal lunedì al venerdì, l'inceneritore resta libero di continuare a bruciare. Questo deve essere l'oggetto della Commissione» concludono.

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Il Messaggero