Auto storiche pronte a contarsi unite al grido “vogliamo circolare”. Il Comune di Perugia ha emesso un’ordinanza con la quale vengono poste una serie di...
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ACI conduce da anni grazie al suo Presidente Angelo Sticchi Damiani una battaglia per la razionalizzazione dell’intero pianeta “auto storiche” e per la adozione di provvedimenti omogenei che portino ordine in tutto il comparto, con strumenti oggettivi, efficaci ed appropriati. E credetemi, non è una questione ACI-Storico, ASI o altre associazioni come parecchi stanno cercando di porre, tutt’altro. Chiunque ha la cultura dell’automobile capisce bene che molte automobili vecchie, non sono storiche anzi, hanno i classici tratti dell’auto moderna. Auto inquinanti che di storico hanno solo i documenti, ma ciononostante sono in strada ogni giorno e vengono usate per il trasporto quotidiano, in barba anche alla sicurezza stradale, invece che nelle occasioni speciali e nei raduni a cui sarebbero destinate. Due sarebbero le soluzioni possibili fortemente caldeggiate dall’ACI: una lista chiusa annuale che contenga i modelli ritenuti meritevoli di essere classificati come storici e incentivi specifici per la rottamazione dei veicoli vecchi che rappresentano un grosso pericolo per la sicurezza e la sostenibilità ambientale della circolazione stradale. Per tornare all’ordinanza del Comune di Perugia credo che, al di là dell’appartenenza all’uno e all’altro club, la stessa potrebbe essere rivista collaborando con chi di storicità se ne intende. E dunque perché non unire le forze ACI-Storico e club affiliati ASI per individuare gli autoveicoli da tenere fuori dalla famigerata e affrettata ordinanza? Aggiungerei anche la facoltà di parcheggiare in pieno centro sia il sabato che la domenica: stai a vedere che per rivitalizzare il centro di Perugia basta una esposizione di arzille vecchiette a quattro ruote? Ma le moto, qualcuno giustamente esclamerà. Certo, spazio anche a loro. Nel frattempo iniziamo una sana e democratica raccolta di firme, alla politica fa sempre bene intravedere numeri che evocano fantasmi… e scissioni. Meditate gente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero