Nei weekend vietato l'accesso alle
auto storiche nel centro di Perugia

Nei weekend vietato l'accesso alle auto storiche nel centro di Perugia
di Ruggero Campi
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Lunedì 6 Marzo 2017, 10:02
Auto storiche pronte a contarsi unite al grido “vogliamo circolare”. Il Comune di Perugia ha emesso un’ordinanza con la quale vengono poste una serie di limitazioni al traffico: ogni sabato e domenica, dal 16 gennaio al 31 marzo nessuna automobile immatricolata dopo il 2001 (ovvero quelle fino alla categoria Euro3) potrà accedere all’area centrale di Perugia e all’intero abitato di Ponte San Giovanni. Ci sono poi delle deroghe, che però non riguardano gli autoveicoli storici, con ciò penalizzando severamente automobili che hanno percorrenze annue limitatissime e dunque necessariamente - anche se astrattamente più inquinanti - di fatto inquinano pochissimo. L’ordinanza del nostro Comune sembra andare in controtendenza rispetto a quelle di molte altre città italiane, più propense a limitazioni anche drastiche durante la settimana lavorativa e ad un “allargamento” delle maglie nel week-end, quando è indiscutibile che il traffico si decongestiona. Non voglio discutere sulla bontà o efficacia di questo provvedimento del nostro Comune. Mi limito solo ad osservare che a pagarne il prezzo sono più degli altri le auto storiche vere, quelle belle agli occhi di tutti, la cui forse unica “ragion d’essere” oltre all’amore dei proprietari, è quella della passeggiata domenicale nel centro del capoluogo. Un’automobile d’epoca difficilmente sarà visibile nel centro di Perugia durante la settimana lavorativa, tanto più visti i vincoli della ZTL. Restavano i giorni di festa, durante i quali sono certo che le splendide auto storiche avrebbero costituito non solo un giusto motivo di orgoglio per i fortunati proprietari, ma una interessante curiosità per i frequentatori del centro storico. La visione di uno di questi preziosi veicoli suscita infatti sempre attenzione e anche allegria, fa cultura e richiama alla mente di tutti tratti della storia italiana e non solo. Escluderli senza scampo dal centro negli unici giorni in cui avrebbero accesso è una decisione affrettata e senza nessun benefico effetto sull’inquinamento. Di auto storiche e Umbria ci eravamo già occupati dopo la sentenza della Corte Costituzionale che aveva bocciato l’interpretazione della nostra Regione a proposito del bollo di questi veicoli e previsto una sorta di scappatoia fiscale, conservando il regime di favore e sostituendo il bollo auto con una tassa di circolazione forfettaria ed eliminando sanzioni e interessi per i morosi. La questione è più complessa e l’auto “storica” degna di tal nome non deve essere solo “legata” al risparmio sul bollo.
ACI conduce da anni grazie al suo Presidente Angelo Sticchi Damiani una battaglia per la razionalizzazione dell’intero pianeta “auto storiche” e per la adozione di provvedimenti omogenei che portino ordine in tutto il comparto, con strumenti oggettivi, efficaci ed appropriati. E credetemi, non è una questione ACI-Storico, ASI o altre associazioni come parecchi stanno cercando di porre, tutt’altro. Chiunque ha la cultura dell’automobile capisce bene che molte automobili vecchie, non sono storiche anzi, hanno i classici tratti dell’auto moderna. Auto inquinanti che di storico hanno solo i documenti, ma ciononostante sono in strada ogni giorno e vengono usate per il trasporto quotidiano, in barba anche alla sicurezza stradale, invece che nelle occasioni speciali e nei raduni a cui sarebbero destinate. Due sarebbero le soluzioni possibili fortemente caldeggiate dall’ACI: una lista chiusa annuale che contenga i modelli ritenuti meritevoli di essere classificati come storici e incentivi specifici per la rottamazione dei veicoli vecchi che rappresentano un grosso pericolo per la sicurezza e la sostenibilità ambientale della circolazione stradale. Per tornare all’ordinanza del Comune di Perugia credo che, al di là dell’appartenenza all’uno e all’altro club, la stessa potrebbe essere rivista collaborando con chi di storicità se ne intende. E dunque perché non unire le forze ACI-Storico e club affiliati ASI per individuare gli autoveicoli da tenere fuori dalla famigerata e affrettata ordinanza? Aggiungerei anche la facoltà di parcheggiare in pieno centro sia il sabato che la domenica: stai a vedere che per rivitalizzare il centro di Perugia basta una esposizione di arzille vecchiette a quattro ruote? Ma le moto, qualcuno giustamente esclamerà. Certo, spazio anche a loro. Nel frattempo iniziamo una sana e democratica raccolta di firme, alla politica fa sempre bene intravedere numeri che evocano fantasmi… e scissioni. Meditate gente.
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