«O guidi o bevi: giustizia per mio figlio morto ingiustamente», la lettera struggente di una mamma

Lo striscione commissionato dalla mamma di Nikola
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SANT'ANATOLIA DI NARCO - “Vivere è un diritto! Bere è una scelta! Guida con prudenza!”. Un concetto semplice che, associato al volto di Nikola Duka, 21 anni per sempre, sconvolge l’anima. Nikola, il 14 marzo di un anno fa, stava rientrando a casa. Un tragitto breve, da San Giacomo a Sant’Anatolia, ma che per lui è stato fatale: in galleria, infatti, l’auto di Nikola si è scontrata frontalmente con quella di un 26enne del posto, risultato positivo all’alcoltest ben oltre limiti consentiti. Una tragedia che ha sconvolto una comunità e messo ko i fratellini del giovane arbitro e mamma Rezana, che da quel momento non ha mai smesso di chiedere giustizia e di portare l’esempio dell’assurda morte del figlio per mettere in guardia i giovani: o guidi o bevi. Sabato a Sant’Anatolia è in programma una messa per ricordare Nikola e quello striscione messo dalla mamma lungo la strada Valnerina è molto più di un monito. «Ciao – è un passaggio della lettera struggente scritta idealmente dalla mamma- mi chiamo Nikola. Purtroppo per me non ci sarà più nulla: la mia vita è stata spezzata per l’incoscienza e l’irresponsabilità di chi ha deciso di mettersi alla guida dopo aver bevuto». A ottobre inizierà il processo a carico del conducente ubriaco, accusato di omicidio stradale aggravato.   


La lettera integrale scritta idealmente da mamma Rezana

«Ciao. Mi chiamo Nikola...avevo una madre, un fratello e una sorellina.
Avevo tanti amici fantastici, avevo sogni, progetti, una vita davanti. Volevo vivere.
Purtroppo per me non ci sarà piu nulla, da quel 14 marzo, quando la mia vita è stata spezzata per l'incoscienza e l'irresponsabilità di chi ha deciso di mettersi alla guida con un tasso alcolemico ampiamente superiore rispetto a quello consentito dalla legge. Mi ha strappato a mia madre, ai miei fratelli, agli amici, ha cancellato la mia vita. A ottobre ci sarà il processo.Io chiedo giustizia, non soltanto per me, ma anche per prevenire che altre persone perdano la propria vita, che altre mamme subiscano quello che mia madre soffre ogni giorno da quando non sono più accanto a lei.
Voglio credere e sperare che giustizia sia fatta».
Eccomi, sono la mamma di Nikola. Chiedo che mio figlio abbia giustizia, perché era un figlio d'oro, e perché nessuno mai più  si permetta di mettere a rischio la vita degli altri.

Ci manchi tanto amore mio e sei sempre nei nostri cuori...la tua mamma Rezana,  i tuoi fratelli Matteo e Rebecca

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Il Messaggero