Le dimissioni della Marini: tutto rinviato di 10 giorni

Catiuscia Marini
PERUGIA  - Il consiglio regionale ha aggiornato la discussione sulle dimissioni di Catiuscia Marini al 17 e 18 maggio. La...

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PERUGIA  - Il consiglio regionale ha aggiornato la discussione sulle dimissioni di Catiuscia Marini al 17 e 18 maggio.

La giornata più brutta del consiglio regionale inizia alle 9 e mezzo, con la riunione dei capigruppo. Neanche un paio d'ore nelle quali le opposizioni (centrodestra, M5S e civici) ribadiscono che la partita va chiusa entro la giornata.
Il centrosinistra fatica trovare una posizione comune tra chi propone di tenere il fortino fino ai ballottaggi e chi ritiene più dignitoso uscire di scena subito. Così il gruppo si chiude in conclave. A circa un'ora dal momento fissato per la convocazione del consiglio regionale nessun consigliere di centrosinistra si presenta in aula.
La governatrice ha consegnato la lettera di dimissioni per motivi politici alla presidente del consiglio il 16 aprile ed in 21 giorni il Pd e i partiti di centrosinistra non sono riusciti a trovare una posizione comune da tenere in Aula al momento del voto.
Anche Catiuscia Marini sarebbe arrivata a Palazzo Cesaroni, a distanza di sicurezza da telecamere e taccuini. A differenza di quanto fatto trapelare nei giorni scorsi, la presidente potrebbe decidere di leggere in prima persona il documento con cui motiverà le sue dimissioni.
Alle 12,15 arrivano in aula i consiglieri di maggioranza. I primi ad arrivare sono Andrea Smacchi, Fernanda Cecchini e Marco Guasticchi.
Alle 12,25 Catiuscia Marini entra in aula e si apre la seduta del consiglio regionale con all'ordine del giorno le dimissioni della governatrice. La presidente spiega in un lungo discorso il suo gesto, parla di «Chiarezza e trasparenza di fronte all'Umbria e al consiglio regionale», rimarca «l'estraneità ai fatti contestati», e sul piano politico rivendica «l'autonomia dell'Umbria e il gioco di squadra per il terremoto... non c'è un'Umbria da liberare, perché è terra libera. Al Pd e alla mia comunità politica chiedo di farsi forte di riformismo e garantismo».

Al termine delle parole della presidente viene sospesa la seduta e tornano a riunirsi i capigruppo. Il consiglio resta sospeso fino al pomeriggio poi il centrosinista vota a maggioranza l'aggiornamento della seduta al 17 e 18 maggio: dieci giorni più avanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero