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PERUGIA - La denuncia, la richiesta di archiviazione del pm, poi la revoca firmata direttamente dal procuratore capo, l’avviso di conclusione indagini, preludio di una richiesta di processo per le vessazioni imposte alla moglie, compresa l’imposizione del velo integrale.
Ma la storia, dopo quasi due anni è ancora ferma lì. Perché El Abdelilah El Ghoufairi, il marocchino di 41 anni accusato dalla moglie di maltrattamenti, violenze, offese verbali e morali, tra cui il velo e il divieto di integrarsi imposto a lei e ai suoi figli, è irreperibile. L'uomo che l'ha fatta vivere praticamente da reclusa negli anni in cui abitavano tra Castiglione e Tuoro, già condannato dai giudici marocchini per violazione degli obblighi familiari e a pagare gli alimenti, mai versati. E la donna che lo ha denunciato, Salsabila, una coraggiosa 34enne difesa dall’avvocato Gennaro De Falco, madre di due maschi e una bambina, tutti ancora minorenni, adesso rischia di non ottenere giustizia. Perché in caso di perdurante irreperibilità dell'uomo è possibile venga dichiarata l'improcedibilità per avvenuta prescrizione. Insomma, il reato c'è, l'uomo no e il tempo è passato perché al sistema interessi ancora punirlo. Una storia che, proprio l'8 marzo, Giornata internazionale della donna, fa male. Perché questa donna non avrà mai giustizia, ma le sarà almeno reso merito del coraggio di aver denunciato, contro tutto e contro tutti. E forse meglio libero e irreperibile che dentro casa. Perché Salsabila dopo anni di botte e paura, ha imparato ad andare avanti nella sua vita. A testa alta e senza alcuna vergogna. E se oggi c'è qualcosa da festeggiare sono le donne come lei.
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