PERUGIA - Settembre si chiuderà con oltre la metà dei casi certificati a marzo, già 550 contro 1.093, con 35 nuovi contagi scoperti ieri, dato record della...
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Coi 35 nuovi positivi di ieri, negli ultimi sette giorni si sono registrati 160 casi, il secondo dato settimanale più alto del mese, ottenuto con un numero inferiore di tamponi e un’incidenza di infezioni superiore all’1,70%. Ma nella ormai crescita costante della curva dei contagi, lo screening e il tracciamento dei contatti resta determinante: dei 550 positivi del mese, 422 (tre su quattro) sono stati scovati grazie ai controlli. Un sistema di sorveglianza che, vista la fase di convivenza col virus, porta inevitabilmente a scoprire in media più casi di quanto non si facesse nei primi mesi dell’epidemia quando il 99% dei contagi era certificato a seguito di sospetto diagnostico. Considerando unicamente i dati della fase tre, tale percentuale è scesa al 23,2%, con la maggior parte dei casi scoperti negli ultimi tre mesi, asintomatico. Resta elevata la polverizzazione territoriale del contagio, anche se ieri, grazie ai 20 guariti segnalati, due comuni, Avigliano e Fabro, sono tornati covid-free e il totale delle città alle prese col virus è sceso a 50. In salita gli attualmente positivi, ora 505. Coi 17 nuovi casi censiti ieri, intanto, Perugia torna il comune col numero più alto di contagi attivi, 107, due in più di Terni dove ce n’è stato uno in più. Impennata ad Assisi, con sei nuovi positivi, e a Sigillo dove sono risultati positivi 3 familiari del precedente contagiato. «La situazione è sotto controllo», ha ribadito il sindaco Giampiero Fugnanesi. Altri due positivi a Corciano e casi singoli a San Gemini, Gualdo Tadino, collegato al precedente certificato nei giorni scorsi, e a Narni. Qui la positività coinvolge una persona che avrebbe contratto il virus in ambiente lavorativo, fuori regione. Nell’ultima giornata c’è stato anche un incremento dei ricoveri, due in più col totale a 37, 19 a Perugia e 18 a Terni, con tre assistiti che restano in rianimazione. Il resto dei pazienti, 468, sono in isolamento domiciliare. Complici alcune situazioni legate alle scuole, negli ultimi giorni c’è stata una consistente salita di persone negative “in osservazione”: 1.722, oltre duecento in più in una settimana, considerando il via vai generato da chi nel frattempo è stato “liberato” in quanto col doppio tampone negativo.
Per stimare il livello di gravità della diffusione del virus, la Fondazione Hume ha elaborato una graduatoria provinciale che combina il dato bi-settimanale dei nuovi casi e la capacità diagnostica del territorio (legata alla quantità di tamponi eseguiti nello stesso periodo). In cima alla lista c’è La Spezia con un indice di 635 per 100mila abitanti con le due province umbre tra le prime 30: Terni è ventisettesima, con 37,8, mentre Perugia segue di tre posizioni con un indice pari a 33. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero