Cocaina in comode rate, scoperti 13 spacciatori

Cocaina in comode rate, scoperti 13 spacciatori
SPOLETO L'ultima novità in tema di spaccio di droga viene copiata dalle tecniche della grande distribuzione. Perchè in questo caso si parla di cocaina acquistata in conto...

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SPOLETO L'ultima novità in tema di spaccio di droga viene copiata dalle tecniche della grande distribuzione. Perchè in questo caso si parla di cocaina acquistata in conto vendita e immessa nel mercato locale con la proposta di diverse formule di pagamento, anche in comode rate.


È un traffico internazionale che supera un volume d'affari di circa 500mila euro in due anni e che fa tremare decine di spoletini, quello stroncato dai carabinieri, che alle prime luci dell’alba di martedì hanno eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare (8 in carcere, 3 ai domiciliari) e scoperto 13 trafficanti internazionali di coca.

«MISSING BLONDE»

Il traffico scoperto si muoveva sull’asse Svizzera-Olanda-Milano e aveva come destinazione principale Spoleto, ma anche altre città dell’Umbria, a partire da Assisi. A promuovere l’associazione c'erano due albanesi, organizzati in una struttura piramidale che nel tempo ha consentito una repentina scalata anche ad alcuni spoletini. Un’attività investigativa complessa, coordinata dal pm Giuseppe Petrazzini, della Direzione distrettuale antimafia di Perugia. Ieri il comandante provinciale dei carabinieri Cosimo Fiore ne ha illustrato i dettagli insieme al comandante della Compagnia di Spoleto, capitano Marco Belilli e a quello del Norm, tenente Giulia Maggi.

IL TRAFFICO

Ai vertici del traffico internazionale si è arrivati seguendo i consumatori finali, attraverso attività di osservazione e controllo, avvenute anche tramite intercettazioni. È un arresto scattato due anni fa a consentire ai carabinieri di individuare i capi e di ricostruire i movimenti dell’associazione criminale, che non lascia nulla al caso. Galeotto anche un viaggio in Olanda, dove viene acquistata una partita di cocaina per 30mila euro circa. L’associazione si serve di alcuni corrieri, che paga 1.500 euro a tratta e attraverso un intermediario milanese, fa arrivare la droga in Umbria.

I RUOLI


C’è chi provvede agli approvvigionamenti, chi alle vendite, chi individua i gregari, chi si occupa delle questioni logistiche e chi provvede al recupero crediti. Al fianco dei capi albanesi, ci sono anche alcuni spoletini, promossi da semplici assuntori a fidati collaboratori. Numerosi gli accorgimenti per sfuggire ai controlli: la droga veniva sempre ceduta in piccoli quantitativi e soprattutto in luoghi affollati, dove gli spacciatori pensavano di mimetizzarsi. A volte veniva nascosta. Nulla era lasciato al caso: la banda aveva anche trovato il modo di reperire schede telefoniche “pulite”, intestate a persone fittizie o ignare. Per questo, un commerciante è stato denunciato per favoreggiamento. Arrestato uno dei capi, le redini vengono prese dalla sua compagna italiana, che mostra una vivacità imprenditoriale fuori dal comune. Tra gli spoletini, c’è anche chi si mette a disposizione del clan e offre la propria collaborazione subito dopo aver scontato i domiciliari per guai pregressi. «Nel blitz che ha portato alle catture – ha evidenziato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Cosimo Fiore - sono stati impiegati 64 militari e 22 mezzi, provenienti da tutta la provincia. Nel corso dell’indagine sono stati effettuati 25 recuperi di stupefacente, per un totale di due etti di cocaina e 25 giovani sono stati segnalati come assuntori». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero