Blitz tra i boschi a Sant'Antanatolia di Narco, in azione i carabinieri forestali: contestazioni pesanti, scatta maxi multa e alcuni rischiano fino a 6 anni di reclusione

Blitz tra i boschi a Sant'Antanatolia di Narco, in azione i carabinieri forestali: contestazioni pesanti, scatta maxi multa e alcuni rischiano fino a 6 anni di reclusione
SANT'ANATOLIA DI NARCO -I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Sant’Anatolia di Narco, con il coordinamento del sostituto procuratore Patria Mattei della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SANT'ANATOLIA DI NARCO -I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Sant’Anatolia di Narco, con il coordinamento del sostituto procuratore Patria Mattei della Procura di Spoleto, hanno effettuato, a partire dall’autunno 2015, una complessa operazione di polizia giudiziaria che ha portato all’accertamento di gravi illeciti relativi ad utilizzazioni boschive effettuate in diverse località del comune di Sant’Anatolia di Narco. In particolare, nelle località I Campetti, Campolungo, e Case S. Pietro, erano stati eseguiti interventi di taglio a raso ed estirpazione di ceppaie per eliminare di fatto boschi in zone sottoposte a vincolo paesaggistico- ambientale e idrogeologico, mentre in località la Casaccia, oltre all’eliminazione del bosco, erano stati effettuati anche interventi edilizi. Tutte le opere risultano realizzate in assenza delle prescritte autorizzazioni, e, cosa ben più grave, hanno causato l’alterazione permanente dello stato dei luoghi. Il taglio raso, che consiste nel tagliare tutti gli alberi presenti in una certa area di bosco, è in generale vietato poiché comporta un forte impatto sul paesaggio e priva tutti gli animali di una vasta area di ogni possibile rifugio o luogo di nidificazione determinando la distruzione del loro habitat. Inoltre, in terreni acclivi può mettere in pericolo la stabilità dei versanti.

IL PARTICOLARE

Alcuni tra i responsabili, in totale cinque, tutti ora sottoposti a procedimento penale, avevano anche avviato l’iter per poter ottenere l’erogazione del 50% del contributo di 153.000 euro derivante dal Piano di Sviluppo Rurale per l’Umbria, ma, grazie all’intervento dei carabinieri forestali, non sono riusciti a portare a termine il piano criminoso. Oltre ai reati ambientali sono stati contestati anche la falsità in atto pubblico e la tentata truffa aggravata per il conseguimento di pubbliche erogazioni disciplinata dagli artt. 640bis e 56 del codice penale, per cui gli indagati rischiano la reclusione fino a 6 anni. Elevate a carico dei responsabili anche numerose sanzioni amministrative per un importo totale di oltre 187.000 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero