Il pressing durava da giorni, la tensione era palpabile e, alla fine non c'è stata la possibilità di alcuna mediazione. I sindacati avevano fatto arrivare...
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«Nell'interesse esclusivo dei lavoratori, nonostante potessimo restare aperti», ha fatto sapere l'azienda. Nell'elenco del premier Conte, in cui venivano citate le aziende essenziali, la metallurgia c'è entrata e uscita diverse volte. In un primo elenco era presente, come essenziale, il settore dell'alluminio. Poi la voce era stata allargata a tutta la metallurgia. Infine, questa voce era sparita del tutto ma impianti come Ast rientravano in quelli a ciclo continuo, quindi considerati essenziali e strategici, che sarebbero potuti stare aperti su indicazione del Prefetto. Ieri, però, dopo un incontro tra l'azienda e il Prefetto, la decisione è stata quella di chiudere. Il sindaco, nel pomeriggio, aveva diramato una nota in cui sosteneva che «ferme le competenze del Governo e le attribuzioni agli organi periferici di rappresentanza sul territorio e al di là di ogni considerazione sulla rilevanza strategica di dette attività per l'economia nazionale, occorre tenere bene in considerazione i riflessi che ogni decisione, che dovrà essere presa all'esito di stringenti considerazioni circa gli aspetti sanitari e di sicurezza sui luoghi di lavoro, può avere sia sulla salute dei lavoratori coinvolti che dei cittadini nel loro complesso in questa fase così drammatica della nostra storia». Intanto anche Alcantara, che sarebbe potuta stare aperta, ha deciso di chiudere fino al 13 aprile, facendo così saltare 25 contratti di assunzione, promessi pochi giorni fa.
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Il Messaggero