Google, la Fieg ricorre al Tar: «Sia trasparente»

Google, la Fieg ricorre al Tar: «Sia trasparente»
La Fieg riccore al Tar su Google. «Rendere esplicito quello che finora risulta oscuro, superando il paradosso della rete tra trasparenza dichiarata e opacità praticata da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Fieg riccore al Tar su Google. «Rendere esplicito quello che finora risulta oscuro, superando il paradosso della rete tra trasparenza dichiarata e opacità praticata da Google».




È quanto chiede la Fieg nell'intervento che depositerà oggi in relazione al giudizio dinanzi al Tar di Lazio che vede contrapposta Google all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sull'obbligo di rendere pubblici i dati del fatturato pubblicitario realizzato in Italia. La Fieg, nel suo intervento, sostiene la piena legittimità dell'azione dell'Agcom svolta a rilevare la consistenza dell' intero mercato nazionale della pubblicità sul web, mercato di cui Google detiene una parte dominante.



A giudizio degli editori italiani, «appare assurda la pretesa di Google di non essere inclusa tra i soggetti obbligati a comunicare i propri ricavi pubblicitari all'autorità di settore, sottraendosi così al complesso delle regole poste dal legislatore nazionale e comunitario a tutela della concorrenza e a presidio del pluralismo informativo».



Secondo la Fieg, «un soggetto che detiene in Europa oltre il 90% del mercato del search e che in Italia raccoglie - secondo stime - oltre un miliardo di ricavi pubblicitari, non può comportarsi come se non esistesse».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero