Udinese, Okaka felice del ritorno: «Tornare qui era la mia priorità»

Udinese, Okaka felice del ritorno: «Tornare qui era la mia priorità»
«Penso che la squadra sia più forte dello scorso anno. A gennaio la situazione era difficile soprattutto perché mancava esperienza. Quest'anno il direttore...

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«Penso che la squadra sia più forte dello scorso anno. A gennaio la situazione era difficile soprattutto perché mancava esperienza. Quest'anno il direttore ha individuato bene gli errori fatti e ha messo esperienza. Si vede negli allenamenti, si è visto nella gara con il Milan e penso si potrà vedere anche in futuro». Così l'attaccante dell'Udinese Stefano Okaka, tornato a Udine a titolo definitivo, nell'ultima giornata del mercato estivo, dal Watford, dopo l'esperienza in bianconero vissuta in prestito nella seconda parte dello scorso campionato.


«Essendo un giocatore del Watford a giugno dovevo tornare a Watford. Qui sono stato accolto a braccia aperte, è stato un amore a prima vista, da gennaio è sempre stata una casa - ha spiegato -. A giugno ho incontrato il direttore Pierpaolo Marino e ho deciso di tornare perché è un condottiero, penso che in questo momento della mia carriera avere un fuoriclasse come lui sia importante per esaudire i miei sogni che non ho mai abbandonato. In questi mesi ci sono state tante richieste ma io dovevo sentirmi bene, la mia priorità era tornare qui, c'era solo da aspettare». Okaka e lo stesso direttore dell'area tecnica hanno subito fugato anche le voci di dissidi che erano circolate alla fine della passata stagione tra l'attaccante e l'allenatore.


«Con Tudor non è successo nulla, abbiamo fatto una grande salvezza, penso che il fatto che io sia qui smentisca le cose», ha detto il giocatore mentre Marino ha spiegato che «Tudor è stato felicissimo di accoglierlo». Per rivederlo in campo Okaka pensa che «non ci voglia molto tempo». A livello di condizioni «sto meglio rispetto a gennaio. La competizione nel ruolo mi stimola. Penso di aver giocato con grandi campioni in carriera, ora devo cercare di dare gas a tutto me stesso, poi le scelte le fa l'allenatore, ma l'importante è che la palla entri e riportare l'Udinese dove merita». L'obiettivo è «fare più gol possibile, assist, tutto quello che mi permette il mio bagaglio tecnico». La Nazionale? «Certo che ci penso ma ora sono concentrato sul campo, sulla squadra, sullo stare bene fisicamente. Tutto il resto verrà da sé». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero