L'Italia dei tuffi punta sulla carica dei pischelli di Roma

L'Italia dei tuffi punta sulla carica dei pischelli di Roma
La proposta dell’Italia nel team event, la gara mista dei tuffi, è due adolescenti romani: “E’ una gara nuova, puntiamo al cambiamento” dice il...

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La proposta dell’Italia nel team event, la gara mista dei tuffi, è due adolescenti romani: “E’ una gara nuova, puntiamo al cambiamento” dice il direttore tecnico Oscar Bertone. La competizione è in due, ma non in coppia: tre tuffi ciascuno e nel totale di sei tre devono essere dalla piattaforma e tre dal trampolino da 3. Ciascuno dei due deve provare entrambe le “avventure”. I punti si sommano. Non è una fusione, e un “uno più uno”.


Lui, Riccardo Giovannini, fa la parte del cavaliere e si assume il compito della piattaforma due volte. E’ un debuttante, ha compiuto 16 anni a marzo. Lei, Chiara Pellacani, ha qualche mese in più ed è già una campionessa: europea nel tuffosincro con la Bertocchi da 3 metri a Edimburgo.
C’è anche un duo più giovane nella gara, quello ucraino, lei + del 2004, lui del 2005. Tutti più grandi, comunque, delle due cinesi tredicenni (e forse meno all’apparenza) della piattaforma.

Giovannini è il primo a saltare di tutta la compagnia: da 3 metri, 45 punti; Chiara, ugualmente da 3 metri, ottiene 41. Secondo tuffo: lui da 10 ottiene 47,85; lei da 3 un 62 senza decimali. Giravano per l’ultimo turno undicesimi. Entrambi dalla piattaforma: il loro totale è di 301.05. Finiscono tredicesimi. I vincitori, naturalmente cinesi, finivano con 416.65: altro che marziani, per trovarli toccherebbe andare “verso l’infinito e oltre”. “Sensazioni al primo tuffo? Beh, buone: nel secondo e terzo un po’ meno” dice Riccardo; e Chiara: “Una prova piacevole; ora devo concentrarmi sui 3 metri”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero