L'Italia dei tuffi punta sulla carica dei pischelli di Roma

L'Italia dei tuffi punta sulla carica dei pischelli di Roma
di Piero Mei
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Martedì 16 Luglio 2019, 15:37
La proposta dell’Italia nel team event, la gara mista dei tuffi, è due adolescenti romani: “E’ una gara nuova, puntiamo al cambiamento” dice il direttore tecnico Oscar Bertone. La competizione è in due, ma non in coppia: tre tuffi ciascuno e nel totale di sei tre devono essere dalla piattaforma e tre dal trampolino da 3. Ciascuno dei due deve provare entrambe le “avventure”. I punti si sommano. Non è una fusione, e un “uno più uno”.

Lui, Riccardo Giovannini, fa la parte del cavaliere e si assume il compito della piattaforma due volte. E’ un debuttante, ha compiuto 16 anni a marzo. Lei, Chiara Pellacani, ha qualche mese in più ed è già una campionessa: europea nel tuffosincro con la Bertocchi da 3 metri a Edimburgo.
C’è anche un duo più giovane nella gara, quello ucraino, lei + del 2004, lui del 2005. Tutti più grandi, comunque, delle due cinesi tredicenni (e forse meno all’apparenza) della piattaforma.

Giovannini è il primo a saltare di tutta la compagnia: da 3 metri, 45 punti; Chiara, ugualmente da 3 metri, ottiene 41. Secondo tuffo: lui da 10 ottiene 47,85; lei da 3 un 62 senza decimali. Giravano per l’ultimo turno undicesimi. Entrambi dalla piattaforma: il loro totale è di 301.05. Finiscono tredicesimi. I vincitori, naturalmente cinesi, finivano con 416.65: altro che marziani, per trovarli toccherebbe andare “verso l’infinito e oltre”. “Sensazioni al primo tuffo? Beh, buone: nel secondo e terzo un po’ meno” dice Riccardo; e Chiara: “Una prova piacevole; ora devo concentrarmi sui 3 metri”.
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