«A Garcia rimprovero una sola frase: io non avrei mai detto “vinceremo il campionato”. Non so se l'abbia fatto per spronare, ma in Italia queste frasi sono rischiose»....
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«La Roma a Mosca ha giocato una buonissima partita, dimostrando carattere, personalità, grazie anche a un allenatore intelligente come Garcia, che ha saputo impattare nel migliore dei modi con un ambiente delicato. Roma è una piazza passionale e lui non ha sbagliato nulla. Garcia è arrivato con un ottimo bagaglio di esperienza internazionale, sta facendo benissimo e spero possa ascoltarmi quando dico che, siccome nel calcio ci sono episodi maledetti, che capitano nel finale, per gestire partite come quelle di ieri è necessario spostare il baricentro della squadra qualche metro più avanti».
Su Mancini all'Inter: «Ha preso in mano un gatto non facile da domare, anche per questioni legate al momento che sta vivendo il club. Thohir non può spendere i soldi che si spendono all'estero, ma mi sembra stia progettando il futuro col nuovo tecnico».
La volata scudetto. «La Juve non è irraggiungibile. La Roma ma anche il Napoli, devono capire che la squadra di Allegri ha tanti impegni: è una squadra fortissima ma, nonostante questa marcia quasi inarrestabile, può essere incalzata. La corsa-scudetto è aperta».
Il calcio italiano. «Non è in crisi nera, sta solo vivendo un momento di rinnovo generazionale: abbiamo vissuto momenti positivi, da quello di Bearzot ai grandi successi internazionali, adesso bisogna rinnovarsi, sebbene emerga una difficoltà economica».
Il suo futuro. «Sono stato contattato da Costa d'Avorio e Grecia: per l'Africa avevo fatto anche l'iniezione anti-vaiolo, ma per adesso resto in attesa di comunicazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero