Serie A, De Siervo: «Non possiamo ignorare il mercato dell'Arabia Saudita. Giocare partite ufficiali all'estero ormai è una prassi»

Le parole dell'amministratore delegato della Lega Serie A

Lega Serie A, Luigi De Siervo
L'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha parlato ai microfoni di Radio24, tornando sul tema Supercoppa e sulla possibilità di disputare anche...

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L'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha parlato ai microfoni di Radio24, tornando sul tema Supercoppa e sulla possibilità di disputare anche alcune giornate del campionato italiano all'estero. Un tema che già aveva trattato nei giorni scorsi il presidente Lorenzo Casini.

Serie A, Casini: «Valutiamo la possibilità di disputare una giornata di campionato all'estero»

«Il bilancio della Supercoppa Italiana con il sistema delle final 4 è ottimo. Come tutti i nuovi progetti pensavamo ci fosse bisogno di più tempo per perfezionarlo, ma in realtà già in questa prima edizione a 4 squadre abbiamo ottenuto ottimi risultati in termini di ascolto, sia per le due semifinali, che con la finale tra Napoli e Inter, che ha battuto in termini di ascolti la finale dello scorso anno (Inter-Milan), che sulla carta avrebbe dovuto raggiungere un’audience maggiore».

Il tema caldo è anche quello legato alla possibilità di disputare almeno una giornata del campionato di Serie A all'estero nei prossimi anni. In merito De Siervo si è espresso così: «Il calcio in Arabia Saudita sta crescendo e il paese si sta preparando ad accogliere il Mondiale 2034. Gli investimenti in ambito sportivo sono sempre più rilevanti, l'opportunità era da cogliereCome hanno ribadito Barone, De Laurentiis, Lotito e Marotta quello dell’Arabia Saudita è uno scenario da cui, per i prossimi anni, il calcio che conta non potrà prescindere».

«Per essere competitiva la Serie A deve proiettarsi in ottica internazionale, considerando che oltre il 90% dei nostri tifosi sono all'estero. Vent'anni fa il nostro campionato ha perso il treno della globalizzazione. All'epoca eravamo focalizzati solo sull'Italia. Dovete considerare che oltre il 70% del pubblico in Arabia Saudita ha meno di 35 anni. Si tratta di un mercato in grandissima ascesa e pensare di non collocarci in questo tipo di mercato è come ignorare la caduta del muro di Berlino. E' un mercato ad alto potenziale e come Serie A dobbiamo essere presenti. In passato era la Cina, prima ancora gli Stati Uniti. Oggi è l'Arabia Saudita. Ormai giocare partite ufficiali all'estero è una prassi consolidata per le grandi leghe. Anche leghe non calcistiche come la NBA e la NFL lo fanno senza nessun tipo di polemica».

 

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Il Messaggero