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Paulo Fonseca si gioca un bel pezzo del suo futuro e della sua reputazione romana in 20 giorni nei quali cercherà di convincere, attraverso i risultati, che i suoi metodi potranno portare in alto la Roma. La rosa che ha disposizione è stata costruita con l’intenzione di competere per il quarto posto e, quindi, entrare in Champions League. Sette partite a cominciare da domenica sera contro il Benevento all’Olimpico (ore 20.45) in cui il portoghese è chiamato cancellare i dubbi sorti nei proprietari dopo aver assistito dal vivo alle prime tre gare dei giallorossi. Per il momento i risultati sono abbastanza soddisfacenti perché se non ci fosse stato l’errore nella consegna delle liste in occasione della prima di campionato contro il Verona, la Roma avrebbe 5 punti in classifica avendo affrontato pure la Juventus. Non convince totalmente, però, la condizione atletica della squadra che perde brillantezza dopo 60 minuti rischiando di subire troppo gli avversari come accaduto a Udine, una lacuna che Fonseca spera di colmare con l’intero organico a disposizione (i tre giorni di stop e l’assenza dei nazionali oggi di ritorno non lo hanno aiutato). Fino alla partita giocata al Friuli, infatti, il tecnico non aveva a disposizione una colonna come Smalling in difesa e non poteva contare su un attaccante che potesse prendere il posto il Dzeko. Covid permettendo, ma questo incubo vale per tutti, Fonseca si prepara a intraprendere il tour di force con una rosa all’altezza delle avversarie che affronterà: Benevento (casa), Young Boys (trasferta), Milan (trasferta), Cska Sofia (casa), Fiorentina (casa), Cluj (casa), Genoa (trasferta).
SMALLING E BORJA “PRESENTATI”
Un ciclo - fino alla prossima sosta - in cui la Roma costruirà la sua carta di identità sia in campionato che in Europa League e testerà le proprie ambizioni. E a proposito di obiettivi, li ha chiari Chris Smalling ritornato da Manchester dopo una trattativa che si è chiusa gli ultimi istanti di mercato: «Quest’anno la squadra è più forte perché c’è esperienza e affiatamento. Dzeko? È uno dei migliori capitani al mondo». Un capitano che dovrà guardarsi dall’intraprendenza di Borja Mayoral, arrivato a Trigoria con l’intenzione di prendersi una maglia da titolare: «Non mi considero una sua riserva, voglio aiutare il club e imparare da lui perché ha una grande esperienza. Ci sarà una concorrenza sana».
IL NUOVO DIRETTORE
E se i risultati sono il primario obiettivo di Fonseca, tra quelli di Dan Friedkin c’è la ricerca di un direttore sportivo capace di relazionarsi in prima persona con la proprietà (deve parlare inglese) e di scovare sul mercato giovani talenti da far diventare i campioni del futuro.
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Il Messaggero