Lo sport paralimpico ha la sua tv, nasce "BE": «Una grande opportunità per tutto il movimento»

Lo sport paralimpico ha la sua tv, nasce "BE": «Una grande opportunità per tutto il movimento»
Il mondo dello sport paralimpico da oggi ha la sua tv. Mediasport Group, gruppo editoriale televisivo, ha deciso di lanciare "BE", un nome semplice da ricordare e...

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Il mondo dello sport paralimpico da oggi ha la sua tv. Mediasport Group, gruppo editoriale televisivo, ha deciso di lanciare "BE", un nome semplice da ricordare e individuare. Il canale Ott sarà visibile sul sito, www.be-tv.eu, ma gli utenti potranno fruire del meglio della programmazione anche sul canale 402 del digitale terrestre. Il canale ha un intento no profit e oltre allo sport, il palinsesto approfondirà anche altre tematiche come quelle relative ai prodotti e servizi per la mobilità e l'assistenza. Ci saranno anche contenuti informativi nei confronti dei disabili e delle loro famiglie. Un progetto ambizioso che mira a coprire 24 ore di diretta giornaliera, arricchendo la propria offerta di contenuti esclusivi con le interviste ai grandi campioni dello sport paralimpico come Oxana Corso, medaglia d'argento nei 100 e 200 metri alle paralimpiadi di Londra 2012 nella categoria T35. Oxana era presente alla Sala Tevere della Regione Lazio, dove questa mattina, si è tenuta la conferenza stampa di presentaione di BE: «Ritengo che questa sia una grande opportunità per tutto il movimento - ha dichiarato - mi auguro che un'iniziativa del genere possa far entrare lo sport paralimpico nelle case, ma soprattutto nei cuori, di tutti gli italiani». Nel corso della mattinata è intervenuta la ministra per la disabilità, Erika Stefani, che ha sottolineato i grandi progressi del movimento paralimpico: «In quest'occasione mi sembra doveroso fare i complimenti al presidente Pancalli e al CIP per i risulati raggiunti da questi splendidi atleti. Questi successi - ha dichiarato - sono il frutto di una programmazione intelligente e avveduta. Significa che in questi anni si è fatto un lavoro importantissimo».

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Il Messaggero