Lingua, impresa titanica. Il suo martello è in finale

Lingua, impresa titanica. Il suo martello è in finale
La vita comincia a quarant’anni o quasi (ne ha 39: è nato a Chivasso, provincia di Torino, il 4 giugno 1978) per Marco Lingua, lanciatore di martello, il primo, e fin...

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La vita comincia a quarant’anni o quasi (ne ha 39: è nato a Chivasso, provincia di Torino, il 4 giugno 1978) per Marco Lingua, lanciatore di martello, il primo, e fin qui l’unico, azzurro ad accedere a una finale ai Mondiali di atletica a Londra. Per Lingua, padre di tre figli di cui è madre l’ex giavellottista Denise Geroli, attualmente allenatrice, è la prima volta che questo avviene nella sua lunga carriera, iniziata quando aveva 15 anni, vide una gara di lanciatori in tv e se ne innamorò: non dei lanciatori, ma del gesto. Nel suo palmarès anzi figurano due eventi negativi: due partecipazioni olimpiche, a Pechino 2008 ed a Rio 2016 entrambe concluse con tre lanci nulli ogni volta e dunque con un niente di fatto, per lui e per l’Italia. E’ un uomo forzuto: è alto 1,76 metri e pesa 118 chili. Queste caratteristiche l’hanno convinto a tentare più di una volta la strada delle suggestioni televisive: è stato per anni una star nel programma Otto Millimetri che andava in onda su Italia1 alla fine degli anni Novanta ed una cui edizione è stata presentata dalla coppia Alessia Marcuzzi-Paolo Brosio. Una sorta di fiera paesana per video dilettanti, alberi della cuccgna, tiri alla fune, sollevamento pesi strani con i denti e così via. Di questa esperienza a Lingua è rimasto il gusto dell’apparire: i suoi social, nei quali è molto attivo, sono pieni della sua vita. “Notte a tutti, ci vediamo dopodomani per la finale” il post dell’altra sera. Ci sono molti filmati del privato: l’acquisto della nuova macchina con tanto di ringraziamenti allo zio che ha garantito le 84 rate; gli allenamenti nel terreno dietro casa, dove è stata messa una specie di pedana di cemento e Marco si dedica al suo sport. Che è anche la sua professione: ha fondato una società sportiva, la Marco Lingua 4ever, del quale è il solo atleta tesserato. Magari non vincerà una medaglia, ma in simpatia ha vinto lui. 
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Il Messaggero