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E’ diventato leader in un settimana. Pepe Reina è stato eletto tra i senatori della Lazio già durante il ritiro di Auronzo di Cadore. Guai a chiamarlo portiere di riserva, lo spagnolo ha già giocato cinque partite da titolare finora. L’assenza di Strakosha, complice la situazione tamponi, gli ha spalancato la porta e l’ex Milan si è fatto trovare pronto. «Simone Inzaghi è stato chiaro con me quando ci siamo parlati - svela il 38enne a Cadena SER -. Sono stagioni diverse e particolari in cui ci sono molte partite. E devi essere preparato per quello può succedere, come ora». Nel commentare il pareggio per 1-1 con la Juventus, Reina non ha dubbi: «Partite così sono difficili perché avevamo tanti giocatori fuori. Ma questa squadra non molla mai». Appena arrivato nella Capitale gli è stata ribadita l’importanza della stracittadina con la Roma: «Il derby qui te lo ricordano subito». Poi un pensiero alla nazionale spagnola: «Non si è concretizzato nulla. Per la cultura spagnola un giocatore di 38 anni è molto vecchio, non è come qui in Italia. Il titolare deve essere comunque De Gea». Reina ha voglia di giocare e di mettersi in discussione: «Al ritiro non ci penso. Quando avrò l’intenzione di smettere, chiamerò qualcuno che mi dia una mano. Voglio prepararmi psicologicamente a quel giorno». Appesi gli scarpini e i guanti al chiodo, potrebbe intraprendere la carriera da mister: «Farò l’allenatore. Mi mancherà il calcio e anche la vita cambierà».
Il Messaggero