Lazio, quel Tucu che buca la rete

Joaquin Correa
Tucu, Tucu, centravanti l’ha inventato Inzaghi. Ora ha segnato sei gol decisivi, davanti a lui, in Serie A, ci sono solo due attaccanti senza contare i rigori: il compagno...

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Tucu, Tucu, centravanti l’ha inventato Inzaghi. Ora ha segnato sei gol decisivi, davanti a lui, in Serie A, ci sono solo due attaccanti senza contare i rigori: il compagno Immobile a quota 9 più 5 penalty, e Berardi, arrivato a 7 senza mai andare sul dischetto. Poi c’è il trequartista della Lazio: sei centri tutti su azione, come Lukaku (che ha aggiunto 3 rigori) e Zapata, anche lui senza nessuna massima punizione. Con la prima doppietta biancoceleste, Correa ha già superato il suo record personale di sempre: l’anno scorso cinque reti, non era mai arrivato a quota sei, figuriamoci in 12 giornate, nei precedenti campionati. E adesso sono tutti gol importanti, finalmente Joaquin è diventato un talento che fa la differenza pure in termini di punti. Insieme a Immobile ne ha portati 10 su tredici nell’ultimo tour de force Champions dei biancocelesti. Gli ultimi 5 timbri di Correa, contro Atalanta, Fiorentina, Milan e Lecce, valgono il terzo posto. Gongola Lotito, che ha detto di no a 40 milioni del Milan, e lo ha blindato con una clausola da 80 e il rinnovo. 

CONTINUITA’ 
Il prezzo dell’argentino adesso può schizzare in cielo. Bisogna guardare con fiducia al futuro, anche se manca ancora un ultimo tassello: la continuità di rendimento. Dopo la partenza a razzo alla prima giornata con la Samp, Correa si era bloccato. Forse il ct Scaloni non lo ha riconvocato con l’Argentina pure per questo. Così Correa è volato a Parigi per due giorni di romanticismo con la sua bella Desiré Cordero, l’ex di Cristiano Ronaldo. Joaquin non può considerarsi ancora un simile fenomeno eppure sinora ha segnato di più persino del pallone d’oro. Dopo le reti in Coppa Italia e un’estate da goleador, a 25 anni questa sembra la chiusura d’un cerchio. Ora c’è l’arrosto. Non ci sono più i palloni sparacchiati su Pau Lopez nel derby, le chance sprecate davanti ad Handanovic o il rigore sbagliato a Bologna nello sguardo esterno. Correa domenica ha avuto due occasioni e l’ha messe entrambe dentro. Concreto così, non lo era davvero mai stato. Decisivo anche per la vena realizzativa d’Immobile, girandogli intorno e lasciandogli parecchio spazio. 
RIPRESA 

E’ una Lazio sempre più all’attacco. Create 35 occasioni da gol, secondo dato (dietro l’Atalanta a quota 50, davanti a Napoli e Roma, 34) di questo campionato. Segnati 28 gol, soltanto due anni fa (nel 2017/18, 34) erano stati realizzati più reti nella storia del club, a questo punto. Allora i big avevano il mondiale come obiettivo, adesso c’è l’europeo. Anche Correa è entrato a far parte del gruppo alla ricerca di un traguardo. Il ct Scaloni non crede ancora a questo Tucu nuovo, Joaquin deve convincerlo dopo la sosta a suon di altri timbri Champions. Oggi è fissata la ripresa a Formello, Inzaghi lavorerà senza otto nazionali, ma cercherà di recuperare gli infortunati pian piano. In particolare Radu alle prese con uno stiramento, così come Marusic volato per per curarsi a Belgrado. Seguiranno un protocollo specifico i giocatori più stanchi, deve recuperare ancora la miglior condizione Leiva a centrocampo. Dei big forse è l’unico valore mancante a questo punto del campionato: col vero Lucas la Lazio ha un ulteriore margine di miglioramento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero