​Super Kwiatkowski: vince in volata la Milano-Sanremo

Super Kwiatkowski: vince in volata la Milano-Sanremo
Michal Kwiatkowski, ventiseienne polacco della Sky, è il padrone della Sanremo. Sagan è stato beffato sul traguardo: Kwiatkowski, campione del mondo nel 2014 e...

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Michal Kwiatkowski, ventiseienne polacco della Sky, è il padrone della Sanremo. Sagan è stato beffato sul traguardo: Kwiatkowski, campione del mondo nel 2014 e fresco trionfatore della Strade Bianche, lo ha attaccato nella volata a tre (Alaphilippe, il terzo) e proprio sotto lo striscione dell’arrivo di via Roma lo ha superato passandolo alla sua destra.


Peter Sagan è partito lungo, ma che qualcosa non andasse davvero alla perfezione s’è capito più volte, con quel suo voltarsi ripetutamente a controllare gli altri rimanendo un poco davanti al polacco e ad Alaphilippe. Avrebbe dovuto rimanere basso, correre senza voltarsi, senza dare riferimenti con la sua maschera ai rivali. Kwiatkowski lo ha atteso, incollato alla sua ruota, prima di attaccarlo e superarlo. Sagan, battuto, ha subito stretto la mano del rivale.

Kristoff ha vinto la volata dei battuti (5” di ritardo), battendo Gaviria, quinto, Demare (il vincitore dello scorso anno), Degenkolb e Bouhanni. Nono Elia Viviani, 13esimo Sonny Colbrelli. Tutto nel finale, come sempre. E se la Cipressa non ha fatto selezione perché nessuno ha attaccato, con il gruppo che era tornato compatto, tutto sembrava rinviato al Poggio, a 12 chilometri dal traguardo. E proprio lì, ai piedi del Poggio, le polveri si sono accese. I migliori erano pronti a sferrare l’attacco, Domoulin era al servizio di Matthews, poi c’erano Gaviria, Viviani, Alaphilippe, Gallopin, anche Gilbert e ovviamente Sagan e Felline. In tre, terminato il Poggio, nella discesa, hanno tentato di resistere al ritorno del gruppo. Erano, i campioni, Sagan, Alaphilippe Kwiatkowski.

Lo slovacco due volte iridato ha attaccato in prima persona: voleva prendersi questa Sanremo numero 108 che ha visto 200 corridori prendere il via. Lo hanno seguito solo Kwiatkowski e Alaphilippe mentre gli altri sono rimasti indietro, a una manciata di secondi che sono diventati 17 e poi 18 nel finale.

In quei poco meno di quattromila metri che mancavano al lungomare di Sanremo nella mitica via Roma, c’era dietro, a sperare ancora di farcela, il gruppo tirato da Bonifazio. Tutto vano, perché il treno dei tre fuggiaschi era velocissimo, anzi irresistibile.

Quello che  era accaduto prima, poco conta. Al via erano stati in dieci - Frapporti, Maestri, Clarke, Skujins, Rovny, Marangoni, Poli, Zurlo, Amezqueta, Denz - a prendere il comando. La corsa vera doveva accendersi più avanti. Le grandi manovre erano dietro, manovre fatte come sempre di controlli e di tattica in attesa degli attimi decisivi, dei giochi di squadra. Del gruppo dei fuggitivi il più meritevole è stato senza dubbio Alan Marangoni della Nippo Fantini De Rosa. Il trentaduenne romagnolo dopo essere andato sempre in fuga anche nella Tirreno - Adriatico che si è conclusa martedì scorso, ha dimostrato di essere uno dei migliori migliori attaccanti del momento. 
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Il Messaggero