Italia, conterà essere fra le sei teste di serie. ma resta il rischio CR7, Modric e Pogba

Foto Mancini
Restano le sfide con Lichtenstein, Bosnia e Armenia, ma per l’Italia la data cerchiata sul calendario è sabato 30 novembre. A Bucarest, quel giorno, ci saranno i...

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Restano le sfide con Lichtenstein, Bosnia e Armenia, ma per l’Italia la data cerchiata sul calendario è sabato 30 novembre. A Bucarest, quel giorno, ci saranno i sorteggi dei sei gironi da quattro squadre della fase finale di Euro 2020 (le 20 delle qualificazioni più le quattro dei play off Nations League che si giocheranno a marzo). Gli azzurri hanno già il biglietto in tasca ed è certo che il viaggio comincerà a Roma, sede (insieme a Baku) delle gare del Gruppo A (all’Olimpico la gara inaugurale il 12 giugno). L’Italia deve quindi giocare le ultime tre partite delle qualificazioni con l’unico obiettivo di confermarsi una delle sei teste di serie, per evitare di incrociare una big.

MINE VAGANTI

Per centrare l’obiettivo la Nazionale deve essere fra le sei migliori vincitrici di girone. Oggi gli azzurri hanno 21 punti ai quali, però, vanno tolti quelli conquistati con l’ultima in classifica (al momento il Liechtenstein a quota 2). Lo scarto si rende necessario perché il Gruppo J è a sei squadre e va perequato con quelli che ne hanno 5. A quota 18, dunque, l’Italia è seconda solo al Belgio (18 punti al netto dei 6 conquistati contro San Marino) e, al momento, sarebbe la nazionale dei Diavoli Rossi l’unico spauracchio certamente evitato. Nell’urna, infatti, rischiano di aggirarsi pesci grossi del calibro di Francia e Croazia (vale a dire campioni del mondo e vice campioni del mondo in carica), più il Portogallo detentore del trofeo. Griezmann, Modric e Cristiano Ronaldo, infatti, a oggi rischiano di restare fuori dalle magnifiche sei, mentre già lo sono dal tabellone delle sedi. La formula di questo torneo itinerante, infatti, prevede partite in 12 città di altrettanti Paesi europei e le nazionali con una sede designata giocheranno le loro gare lì. Quindi: nel Gruppo A (Roma e Baku) Italia (Azerbaigian già eliminato); Gruppo B (San Pietroburgo e Copenaghen) Russia e Danimarca; Gruppo C (Amsterdam e Bucarest) Olanda e Romania; Gruppo D (Londra e Glasgow) Inghilterra (per la Scozia c’è la speranza play off di marzo); Gruppo E (Bilbao e Dublino) Spagna e Irlanda; Gruppo F (Monaco e Budapest) Germania e Ungheria. Il regolamento dice che “ogni nazione ospitante qualificata giocherà almeno due partite in casa”, ma vista l’eliminazione degli azeri l’Italia giocherà all’Olimpico anche mercoledì 17 e domenica 21 giugno, con la speranza di tornarci il 4 luglio giorno designato per il quarto di finale “italiano”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero